Page 176 - Rassegna 2019-4
P. 176

TRIBUNA DI STORIA MILITARE



                  Alle 06:00 del 15 marzo l’Africa salpò facendo rotta verso Ras Duméira,
             dove si ancorò alle 13:00 per sbarcarvi Sapeto, Issel, Beccari, Grondona e un
             ufficiale del vapore che si recarono da Berehan ben Mohammed Dini, sultano
             di Rahéita, in quanto l’ex lazzarista desiderava ottenere da lui anche le isole che
             cingevano a oriente la Baia di Assab . Dopo lunghe trattative, il 16 fu stilato
                                                (20)
             un  contratto  nel  quale  Berehan  ben  Mohammed  Dini  affittava  alla  R.
             Rubattino e C. le isole di Omm-el-Barhar e di Ras-er-Raml per un decennio al
             canone annuo di cento talleri d’argento di Maria Teresa, al termine dei quali la
             compagnia di navigazione avrebbe potuto acquistarle per la somma di mille
             talleri .
                  (21)
                  Sapeto si fece costruire una casa di legno nei pressi di Ras Buia e, mentre
             l’Africa  riprese  la  navigazione  per  raggiungere  Bombay,  giunse  ad  Assab  il
             Vedetta, che eseguì rilevamenti topografici e scandagli del fondale, mentre il
             comandante Ruggiero compilò una relazione sulla zona che inoltrò al governo.
                  Il professore in quelle settimane si impegnò per raccogliere pelli di leo-
             pardo, gusci di tartarughe, penne di struzzo, madreperle, incenso e altri beni
             con l’intenzione di donarli a Vittorio Emanuele II con la speranza in futuro di
             essere nominato console italiano per il Mar Rosso o addirittura governatore di
             Assab.
                  Il 25 aprile il Vedetta salpò per rimpatriare con a bordo Sapeto e quando
             l’unità sostò a Messina a quest’ultimo la locale Camera di Commercio riservò
             una calorosa accoglienza, come pure la stampa nazionale. Tuttavia quell’anno il
             governo Lanza dovette far fronte a due importanti eventi, ovvero la Guerra
             franco-prussiana e il breve conflitto contro lo Stato pontificio con il noto epi-
             sodio della Breccia di Porta Pia, che segnò la fine del potere temporale dei papi.
                  Solo nella primavera del 1871, quando ormai era quasi completato il tra-
             sferimento dei vari ministeri da Firenze a Roma, che sarebbe divenuta la nuova
             capitale del Regno d’Italia, Lanza riprese in esame la questione di Assab, riguar-
             do la quale vi erano alcune personalità propense a farne una vera e propria colo-
             nia ed altre che invece erano contrarie, tanto più che l’Egitto aveva protestato
             in quanto riteneva che quel territorio gli appartenesse.

             (20)  Berehan ben Mohammed Dini nel corso del tempo si sarebbe dimostrato piuttosto inaffida-
                  bile, conducendo trattative anche con i francesi, i britannici e tentando di mantenere buoni
                  rapporti con gli egiziani, vedi ad esempio Archivio Storico-Diplomatico del Ministero degli Affari
                  Esteri, Roma (d’ora in poi ASDMAE), Archivio Storico del Ministero dell’Africa Italiana (d’ora in
                  poi ASMAI), Archivio Eritrea, busta 2, fascicolo 4: lettera del ministro degli Affari Esteri
                  Carlo Felice NICOLIS DI ROBILANT al maggiore generale Carlo GENÈ redatta a Roma il 21
                  febbraio 1887, con n. di prot. 723/65 e avente oggetto «Intrighi del Sultano di Raheita».
             (21)  Trattati e convenzioni tra il Regno d’Italia e gli Stati esteri raccolti a cura del Ministero degli Affari
                  Esteri, vol. IX, cit., pag. 33.

             174
   171   172   173   174   175   176   177   178   179   180   181