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OSSERVATORIO INTERNAZIONALE
Le norme di riferimento erano gli articoli 70, 72 e 190(1) del codice penale
della RSFSR. I primi due, già citati circa i reati rimessi alla competenza del
KGB, punivano rispettivamente agitazione e propaganda antisovietica e la
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partecipazione ad organizzazioni con finalità antisovietiche. Il terzo invece,
introdotto l’11 settembre 1966 su espressa richiesta della Lubjanka, configurava
la responsabilità penale per la diffusione di notizie false e calunniose contro il
sistema sociale e istituzionale sovietico .
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Quanto poi al concetto di “diversione ideologica”, per essa si doveva
intendere “ogni forma di influenza sulla morale e sui sentimenti delle persone,
che le spingesse a commettere atti per distruggere, compromettere o indebolire
l’influenza dell’ideologia comunista, per indebolire o disgregare il movimento
rivoluzionario o di liberazione nazionale e l’edificazione socialista, attraverso
l’utilizzo di materiali calunniosi, falsificatori o tendenziosi” .
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Tali disposizioni erano vigenti già anni prima dell’arrivo di Andropov a piaz-
za Dzeržinskij, ma fu lui il primo ad osservare acutamente come con intellettuali
e giovani non fosse opportuno usare il controspionaggio, trattandoli come poten-
ziali spie nemiche, ma occorresse una strategia diversa. Proprio per questo egli
aveva progettato il Quinto Direttorato che, al momento della sua costituzione,
contava sei sezioni: attività di controspionaggio in occasione di scambi culturali,
attraverso le organizzazioni artistiche, gli istituti scientifici e gli altri enti culturali;
operazioni di controspionaggio, insieme al PGU, contro centri di diversione ideo-
logica dei paesi imperialisti, verifica dell’attività delle organizzazioni sindacali; atti-
vità di controspionaggio nell’ambito di scambi studenteschi, verifica di attività
nemiche fra studenti e professori; attività di controspionaggio fra elementi religio-
si, sionisti o settari e contrasto ai centri religiosi stranieri; assistenza agli organi
locali nella prevenzione di manifestazioni di massa a carattere antisociale; analisi
delle diversioni ideologiche dell’avversario, pianificazione e informazione.
Successivamente, fra 1969 e 1983, furono aggiunte altre otto sezioni:
- individuazione di soggetti intenzionati ad adoperare sostanze esplosive
con finalità antisovietiche. Valutazione delle minacce contro i leader del paese ;
(29)
(26) Il secondo comma si riferiva al caso particolare in cui tali attività fossero state sostenute con
aiuti materiali o finanziari da parte di organizzazioni o soggetti stranieri.
(27) Tutti e tre i suddetti articoli sono stati abrogati l’11 settembre 1989.
(28) Così nel noto commentario all’art. 190(1) C.P. RSFRS, M. P. MICHAJLOV, V. V. NAZAROV,
Ideologičeskaja diversija - oružie imperializma, Jurid. lit., Moskva, 1969, pag. 16.
(29) La settima sezione fu creata subito dopo l’attentato contro Brežnev del 22 gennaio 1969,
quando Viktor Ivanovič Il’in, un giovane sottufficiale squilibrato, aprì il fuoco contro il cor-
teo del Segretario del PCUS che stava ricevendo gli equipaggi di due navicelle spaziali appena
rientrate da una missione. Brežnev, che non si trovava sull’automobile colpita, rimase del
tutto illeso, ma da allora fu deciso di aumentare sensibilmente il dispositivo di sicurezza per
lui e gli altri dirigenti. Quanto all’attentatore, fu giudicato mentalmente disturbato e rinchiuso
in un ospedale psichiatrico, dove è rimasto fino alla liberazione avvenuta nel 1989.
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