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OSSERVATORIO INTERNAZIONALE
Alla vigilia della disgregazione dell’URSS, in seguito al fallito colpo di
Stato dell’agosto 1991, cui partecipò attivamente anche l’allora capo del KGB,
e già stretto collaboratore di Andropov, Vladimir Aleksandrovič Krjučkov, il
Comitato venne riformato e il PGU distaccato. Il 3 dicembre venne istituto il
Servizio di spionaggio estero (in russo Služba vnešnej razvedki, SVR), ancora oggi
competente per l’intelligence esterna della Federazione Russa.
3. Il Quinto Direttorato
Nell’ambito della riforma del KGB operata da Andropov, la decisione che
ha lasciato il segno più profondo nella memoria collettiva, sia fra i cittadini del-
l’ex Unione Sovietica, sia in Occidente, e che ha finito per caratterizzare più di
ogni altra il mandato andropoviano alla Lubjanka è stata l’istituzione di una
nuovo direttorato, dedicato al contrasto della diversione ideologica e degli ele-
menti antisovietici (nella seconda categoria venivano ricompresi sia i dissidenti
politici sia gli appartenenti a gruppi religiosi e i cosiddetti “asociali”) .
(17)
In qualsiasi stato autoritario il dissenso viene perseguitato e a prima vista
non vi è nulla di sorprendente nell’attività di repressione condotta dal KGB
contro cittadini critici nei confronti del governo e del partito. Tuttavia il Quinto
Direttorato costituisce un tema specificamente interessante ai fini del presente
studio in quanto rappresenta, in certo senso, l’essenza della natura multiforme
di Andropov:
- per un verso una personalità originale nel panorama della nomenklatura,
ironico, più colto e più aperto verso le arti e la letteratura della maggioranza dei
suoi colleghi ;
(18)
(17) Cfr. N. V. PETROV, Special’nye struktury KGB po bor’be s inakomysliem, in V. K. BYLININ (a cura
di), Trudy Obščestva izučenija istorii Otečestvennych specslužb, vol. III, Kučkovo pole, Moskva, 2007,
pagg. 306-317.
(18) Fra i casi più interessanti in proposito si possono ricordare quelli di Magomaev e Ljubimov.
Muslim Magometovič Magomaev (Baku, 1942 - Mosca, 2008) è stato uno dei cantanti più
celebri del panorama musicale sovietico, ma nel 1967 si trovava in disgrazia, al punto che su
disposizione del ministero della Cultura erano state annullate sia le sue esibizioni televisive
che le tournée in URSS e all’estero. Tuttavia in occasione del solenne concerto organizzato
per il cinquantenario della Čeka, Andropov volle invitare a cantare Magomaev e quando il
Ministro della Cultura Ekaterina Alekseevna Furceva gli rispose che era impossibile e che
l’artista era stato condannato, Andropov senza scomporsi ribatté che il KGB non aveva nulla
da dire sulla condotta di Magomaev, che fu graziato e dopo l’esibizione per i čekisti poté
riprendere una brillante carriera. Un altro caso riguarda il regista Jurij Petrovič Ljubimov
(Jaroslavl’, 1917 - Mosca, 2014), attivo al teatro moscovita Na Taganke, noto per il repertorio
tutt’altro che ortodosso. Intimato più volte di attenersi ad una linea più consona alla morale
leninista e minacciato di vedersi sospendere i suoi spettacoli, su iniziativa degli ex collabora-
tori di Andropov al CC Bovin e Arbatov, Ljubimov ottenne un incontro con il Presidente del
KGB, grazie al cui intervento poté proseguire per molti anni l’attività teatrale. Accanto a que-
sti si potrebbero menzionare molti alti episodi in cui, grazie all’interessamento di Andropov,
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