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IL FILO DELLA LUBJANKA. SPIONAGGIO ESTERO E LOTTA
ALLA DISSIDENZA INTERNA NEGLI ANNI DI JURIJ VLADIMIROVIC ANDROPOV
- Paesi africani anglofoni;
- Paesi africani francofoni;
- Paesi socialisti (per collaborazione);
- India, Sri Lanka, Pakistan, Nepal, Bangladesh e Birmania; Paesi arabi del
Medio Oriente;
- emigrazione;
- paesi amici in via di sviluppo (contatti e collaborazione) .
(8)
Nel 1981 nell’ambito del PGU venne costituito anche un corpo di truppe
speciale di altissimo livello noto come Vympel, che affiancò il più noto gruppo
Alfa, di cui si parlerà in seguito.
Il PGU era per così dire il figlio prediletto di Andropov e i suoi membri
lo ripagavano con una vera e propria venerazione.
Nei ricordi di quanti hanno lavorato con lui negli anni della Lubjanka
ricorre l’apprezzamento per la sua peculiare maniera di rivolgersi all’interlocu-
tore, mettendolo a suo agio e stabilendo con esso una relazione di colleganza
aperta e franca.
A questo si univa un sincero interesse per le opinioni dei suoi subordinati,
cui rivolgeva una grande quantità di domande molto precise, aspettandosi
risposte altrettanto dettagliate e di cui non rifiutava le osservazioni critiche .
(9)
Pur non trascurando gli aspetti tecnici e i nuovi ritrovati tecnologici ,
(10)
Andropov aveva prima di tutto a cuore una raffinazione intellettuale dell’attività
di spionaggio. Le operazioni dovevano essere condotte sulla base di informa-
zioni molto precise, queste andavano raccolte, ma più ancora andavano inter-
pretate e contestualizzate.
Da qui la grande attenzione per il lavoro analitico che raggiunse una qua-
lità straordinaria. Ricorda Nikolaj Sergeevič Leonov, alla guida della sezione di
analisi del PGU dal 1971 al 1991, che Andropov volle gli analisti del PGU vici-
no al suo ufficio e che frequentemente andava da loro, ponendo qualsiasi
domanda, da un avvenimento in un villaggio andino fino all’esito delle succes-
sive elezioni presidenziali americane .
(11)
(8) Cfr. K. DEGTJAREV, A. I. KOLPAKIDI, Vnešnjaja razvedka SSSR, Eksmo, Moskva, 2009.
(9) Così in L. V. ŠERBARŠIN, Ruka Moskvy, Eksmo, Moskva, 2002, pag. 175.
(10) A questo proposito, nel 1969, su iniziativa di Andropov nell’edificio in costruzione che
avrebbe ospitato l’ambasciata americana furono installati complessi e modernissimi sistemi
d’intercettazione. Nel 1991 il liquidatore del KGB Vadim Viktorovič Bakatin, in accordo con
Gorbačëv e Eltsin, ritenne di rivelare a Washington tutti i dettagli di tale meccanismo. Sul
punto si veda R. F. OBER, Tchaikovsky 19, A Diplomatic Life Behind the Iron Curtain, Xlibris
Corporation, Bloomington, 2008, pagg. 410-411.
(11) Cfr. N.S. LEONOV, Licholet’e, Terra, Moskva, 1997. Secondo l’esperto di questioni di sicurezza
Vladimir Laškul, le previsioni dell’unità di Leonov non si sono mai rivelate inesatte. Sul
punto si veda l’articolo Razvdečik osobogo naznačenija consultabile sul sito del SVR all’indirizzo
http://svr.gov.ru/smi/2005/nov-r-kr20051216-2.htm. 5 giugno 2017.
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