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OSSERVATORIO INTERNAZIONALE
Dal punto di vista organizzativo, il PGU comprendeva le seguenti direzioni:
- R (pianificazione operativa e analisi);
- K (controspionaggio);
- S (illegali);
- OT (operativa tecnica);
- I (informatica);
- T (spionaggio tecnologico e scientifico);
- T (operazione sul territorio sovietico);
- Direzione per l’informazione di intelligence (analisi e valutazione).
La suddivisione seguiva poi un criterio geografico e le sezioni erano così
composte:
- Stati Uniti e Canada;
- America Latina;
- Gran Bretagna, Australia, Nuova Zelanda e Scandinavia;
- Germania Ovest, Germania Est e Austria;
- Benelux, Francia, Spagna, Portogallo, Svizzera, Grecia, Italia, Jugoslavia,
Albania e Romania;
- Cina, Vietnam, Laos, Cambogia e Corea del Nord;
- Tailandia, Indonesia, Giappone, Malesia, Singapore e Filippine;
- Paesi non arabi del Medio Oriente, Afghanistan e Iran;
U-2 abbattuto nel 1960 durante un volo spia sul territorio sovietico e gli studenti americani
Frederic L. Pryor e Marvin W. Makinen, arrestati rispettivamente a Berlino Est e a Kiev con
l’accusa di spionaggio. Lo scambio avvenne nei pressi di Berlino, sul ponte di Glienicke.
Dopo il rientro in URSS, divenuto una figura leggendaria nel mondo dello spionaggio, tenne
corsi alla Scuola superiore del KGB, fino alla morte nel 1971. Nella vicenda di Fischer-Abel’
si inserisce anche quella di Jurij Drozdov, di cui si parlerà diffusamente in seguito. Sul caso
Abel’ si vedano K. CHENKIN, Il cacciatore capovolto, Adelphi, Milano, 1982 e G. WHITTELL,
Bridge of Spies, Broadway Books, New York, 2010 e C. ANDREW-V. MITROKHIN, The Sword and
the Shield, Basic Books, New York, 1999, pagg. 146-148 e 170-176.
(7) Kim Philby nacque in India nel 1912, figlio di un funzionario coloniale britannico. Durante
i brillanti studi in economia e storia a Cambridge si avvicinò alle idee comuniste e presto
venne reclutato dall’OGPU. Nel 1940 entrò nei servizi segreti inglesi, guidando prima la
sezione iberica e poi, ironia della sorte, quella sovietica. Il suo doppio gioco proseguì per
quasi trent’anni, al punto da essere considerato colui che creò i maggiori danni al Regno
Unito e all’Alleanza Atlantica, disponendo di informazioni di altissimo livello e che causaro-
no al blocco occidentale un’ingente perdita di mezzi e di agenti. Scoperto nel 1963, poco
prima di essere arrestato riuscì a fuggire in Unione Sovietica, dove visse fino alla morte nel
1988. Sulla figura di Kim Philby sono stati scritti molti volumi e il grande John Le Carré si è
ispirato a lui per il suo best seller La talpa. Fra i volumi pubblicati subito dopo la fuga di
Philby si veda B. PAGE, D. LEITCH, P. KNIGHTLEY, Philby: The Spy Who Betrayed a Generation,
André Deutsch Ltd., London, 1968, B. MACINTYRE, A Spy Among Friends: Kim Philby’s Great
Betrayal, Crown, New York, 2014. Interessante è anche l’attenzione rivolta a Philby in occa-
sione della sua morte dalla stampa italiana, che gli attribuì anche un poco verosimile, ma
indubbiamente suggestivo, ruolo nello sviluppare l’apprezzamento di Andropov per certi
costumi occidentali. Si veda P. GUZZANTI, Da Cambridge alle stanze del Cremlino: storia di Philby,
precettore di Andropov, in la REPUBBLICA, 13 maggio 1988.
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