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IL FILO DELLA LUBJANKA. SPIONAGGIO ESTERO E LOTTA
ALLA DISSIDENZA INTERNA NEGLI ANNI DI JURIJ VLADIMIROVIC ANDROPOV
- per altro verso, però,
assolutamente fermo nel
difendere il primato del PCUS
e della imprescindibile dimen-
sione ideologica a cui conti-
nuava a ispirarsi lo Stato
sovietico. Il risultato fu che le
varie forme di dissenso conti-
nuavano a non essere tollera-
te, ma le repressioni sangui-
nose del passato non doveva-
no essere in alcun modo
riproposte. Anzi, la coercizio-
ne fisica in sé doveva essere
considerata extrema ratio, cui
fare ricorso solo allorquando
tutte le misure preventive si Emblema del Servizio di intelligence internazionale
fossero rivelate inefficaci. Era Služba Vnešnej Razvedki (SVR) 1991 - oggi
la teoria della cosiddetta profi- (Fonte: Wikipedia)
laktika, l’attività di profilassi che avrebbe dovuto precedere ed evitare la repres-
sione e l’attenzione mediatica che inevitabilmente l’avrebbe accompagnata.
Il problema fu sollevato da Andropov subito dopo l’inizio del suo manda-
to. Il 3 luglio 1967 indirizzò al CC una memoria in cui registrava con appren-
sione una recrudescenza delle forze reazionarie, che lavoravano alacremente per
costituire gruppi antisovietici clandestini, facendo leva su sentimenti nazionali-
stici e fanatismo religioso. Proseguiva notando come l’influenza di queste forze
estranee alla società sovietica era maggiore in particolare fra i giovani e l’intelli-
ghencija, due categorie tradizionalmente giudicate “politicamente meno mature”,
influenza che avrebbe favorito la nascita di tendenze antisociali e nichilistiche
che potevano indurre a commettere atti ideologicamente pericolosi. Per contra-
stare questa minaccia, Jurij Vladimirovič propose l’istituzione di una struttura,
sia a livello centrale sia presso le articolazioni locali del KGB, per organizzare
un’attività di controspionaggio e prevenzione verso atti di diversione commessi
in territorio sovietico. Il Politbjuro approvò subito l’idea e già il 17 luglio fu
votata la delibera P47/97 con cui venne costituito il Quinto Direttorato.
registi, scrittori, artisti poterono svolgere il loro lavoro o, quantomeno, evitare le pene cui i
censori del PCUS li avrebbero volentieri condannati. Secondo Andrej Serafimovič Gračëv,
ultimo addetto stampa di Gorbačëv, in questo suo atteggiamento Andropov era aiutato dal
fatto che la sua carica gli permetteva una libertà di azione assai maggiore rispetto ai funzio-
nari del CC. Cfr. A.S. GRAČËV, Kremlëvskaja Chronika, Eksmo, Moskva, 1994, pagg. 43-44.
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