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IL FILO DELLA LUBJANKA. SPIONAGGIO ESTERO E LOTTA
ALLA DISSIDENZA INTERNA NEGLI ANNI DI JURIJ VLADIMIROVIC ANDROPOV
tifici, istituti di sociologia, controllo della stampa, sia gli strumenti propri dei
servizi di sicurezza. I metodi čekisti, disse Andropov, avrebbero permesso di
non fermarsi alla superficie, ma di andare al fondo dei problemi .
(21)
Bobkov si convinse e meno di due anni dopo sostituì Kadašev, tenendo la
guida del direttorato per quindici anni .
(22)
Prima di analizzare la struttura e l’attività del Quinto Direttorato, è neces-
sario chiarire le premesse teoriche che ne hanno ispirato l’operato e considerare
il concetto stesso di diversione ideologica secondo la dottrina giuridica sovietica
del tempo. Anzitutto va detto che l’idea secondo cui i servizi segreti debbano
occuparsi non solo di questioni strategiche, ma anche e soprattutto di aspetti
politici, economici e diplomatici era consolidata già da molto prima del 1967.
Per limitarci all’esperienza della Russia sovietica, basterà richiamare il celeberri-
mo testo di Stanislav Stepanovič Turlo, capo dell’OGPU nel Distretto occiden-
tale, che nel 1924 aveva giudicato ineludibile una progressiva espansione della
struttura e delle competenze dei servizi di sicurezza proprio per contrastare le
minacce interne ed esterne in tempo di pace .
(23)
Come è noto, nei tre decenni successivi la previsione di Turlo si realizzò
fino alle più estreme conseguenze, ma il principio rimase valido anche dopo il
XX Congresso.
In particolare, a seguito dei disordini scoppiati dopo la proclamazione
dello sciopero degli operai di Novočerkassk fra il 1° e il 2 giugno 1962, sedato
dall’Armata Rossa al prezzo di quasi trenta morti e cento feriti fra i lavoratori,
con la delibera 42/XXIII, il Presidium del CC aveva deciso il rafforzamento delle
misure contro gli elementi antisociali e provocatori. Al contempo era stato con-
fermato un ordine di Semičastnyj ai dirigenti del KGB , in cui si lamentava
(24)
che non sempre il Comitato aveva adottato le misure necessarie contro le ini-
ziative antisovietiche, laddove era invece indispensabile tenere alta la vigilanza
verso le attività clandestine dei paesi capitalisti e dei loro agenti e conoscere per
tempo e valutare attentamente i processi in atto fra i giovani e l’intellighencija,
informandone dettagliatamente gli organi del partito .
(25)
(21) Cfr. F. D. BOBKOV, 15 let v odnom stroju s Juriem Vladimirovičem, in A. G. SIDORENKO (a cura di),
Andropov, Artstil’-Poligrafija, Moskva, 2011, pagg. 110-111.
(22) Alcuni spunti sul metodo di lavoro di Bobkov si possono ravvisare nei ricordi di Vjačeslav
Ivanovič Bachmin, dissidente arrestato nel 1980 e condannato a tre anni di detenzione per
diffusione di notizie false e calunniose contro il sistema sociale e istituzionale sovietico (art.
190(1)). Cfr. G. MOREV, Dissidenty, AST, Moskva, 2017, pagg. 185-186.
(23) Cfr. S. S. TURLO, I. P. ZALDAT, Špionaž, in A. A. ZDANOVIČ (a cura di), ANTOLOGIJA ISTORII
SPECSLUŽB. ROSSIJA 1905-1924, Kučkovo pole, Moskva, 2007, pg. 432.
(24) L’ordine 00175 fu poi promulgato il 28 luglio 1962.
(25) Il testo della delibera e dell’ordine di Semičastnyj sono consultabili in N. V. PETROV, A. I.
KOKURIN (a cura di), Lubjanka: Organy VČK-OGPU-NKVD-NKGB-MGB-MVD-KGB 1917-
1991, MFD, Moskva, 2003, pagg. 702-710.
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