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DOTTRINA
15 marzo 2010, n. 66, sulla corretta manifestazione del pensiero; art. 722 DPR
15 marzo 2010, n. 90, sul principio del riserbo professionale; e art. 732 DPR n.
90, delle regole sul contegno). Quest’ultima circolare richiama, inoltre, l’atten-
zione sul rischio conseguente alla pubblicazione di contenuti, foto, video che
rendono di pubblico dominio procedure operative riservate o che violano le
norme in materia di privacy per la divulgazione di dati personali di terzi, oppure,
ancora, il rischio di violazione delle norme che disciplinano il segreto di indagine.
I doveri di sobrietà e decoro e i doveri del grado (n. 423, Regolamento Generale
per l’Arma dei Carabinieri e art. 713, DPR n. 90, cit.) devono essere attentamente
osservati anche quando il comportamento tenuto in rete è riferito nell’ambito di
“una mera socializzazione su base sentimentale o amicale”. Alcune vicende sono
state oggetto di sanzioni disciplinari vagliate dalla magistratura ;
(36)
c)per il personale (privatizzato e non) dell’amministrazione penitenziaria, la
casistica trae origine dalla inosservanza della circolare DAP n. 3660/6110 del 20
febbraio 2015 (seguita dalla nota 5 febbraio 2018, n. 0042341) che, richiamando
gli obblighi comportamentali imposti dal DPR 16 aprile 2013, n. 62, recante il
codice di comportamento dei dipendenti pubblici, dall’art. 10, comma 2, del DPR
loro scritti, tenere pubbliche conferenze e comunque manifestare pubblicamente il proprio
pensiero, salvo che si tratti di argomenti a carattere riservato di interesse militare o di servizio
per i quali deve essere ottenuta l’autorizzazione”.
(36) Tar Basilicata, Sez. Prima, 27 aprile 2019, n. 396, ha ritenuto legittimo il trasferimento per
incompatibilità ambientale di un maresciallo che aveva postato su Facebook, in spregio del
principio di riservatezza, e commentato vicende di militari in servizio presso il Comando
provinciale, facendo anche espresso riferimento all’ex Comandante provinciale; Tar Veneto,
Sez. Prima, 4 dicembre 2018, n. 1107, ha vagliato il caso di sanzione disciplinare, per con-
dotta contraria a morale e rettitudine inflitta ad un Comandante di stazione per un derisorio
filmato fatto da alcuni carabinieri che immortalava un ubriaco danzante in caserma, poi
immesso nel circuito telematico per motivi ludici riscuotendo critiche verso i militari. Tar
Friuli-Venezia Giulia, Trieste, Sez. Prima, 12 dicembre 2016, n. 562, in
www.dirittoegiustizia.it, 19 dicembre 2016, con nota di G. MILIZIA, Facebook non è un sito pri-
vato: lecita la sanzione disciplinare per le foto pubblicate, ha vagliato il caso di un militare
dell’esercito incappato in una sanzione disciplinare di corpo, giorni sette di rigore, per la pub-
blicazione sulla bacheca Facebook di molteplici immagini inerenti al servizio svolto dallo stes-
so durante l’Expo di Milano nel 2015, in particolare foto di tende di campo allagate, con opi-
nioni e commenti negativi che evidenziavano la situazione di precarietà in cui si trovavano i
militari alloggiati in una tendopoli. Il Tar ha ritenuto che “come i social network, in particolare
Facebook, non possono essere considerati come siti privati, in quanto non solo accessibili ai
soggetti non noti cui il titolare del sito consente l’accesso, ma altresì suscettibili di divulga-
zione dei contenuti anche in altri siti. In sostanza, la collocazione di una fotografia o di un
testo su Facebook implica una sua possibile diffusione a un numero imprecisato e non preve-
dibile di soggetti e quindi va considerato, sia pure con alcuni limiti, come un sito pubblico”
ed ha concluso, alla luce del D.Lgs. n. 60/2010 e del DPR n. 90/2010, che “il ricorrente aveva
indubbiamente diritto a fare presente disagi e critiche sulla situazione in cui si era trovato a
operare, ma ha utilizzato una modalità non consentita dall’ordinamento militare, che prevede
altri mezzi riservati, proprio allo scopo di garantire le finalità cui la struttura militare è pre-
posta, in un contemperamento tra i principi democratici di libertà e quelli caratteristici di una
struttura armata preposta alla difesa della nazione e dell’ordine pubblico interno ed esterno”.
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