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STALKING: CO-COSTRUZIONE DI UNA RELAZIONE?
gettiva quale presupposto necessario al perfezionamento del reato. Infatti, un
atto può essere “persecutorio” laddove si sviluppi nel tempo, attraverso una
pluralità di condotte, caratterizzate dalla minaccia e dalla molestia, e tali da
“cagionare”, secondo la norma, un grave disagio psichico e sociale.
Non si può fare a meno di sottolineare quanto, dal punto di vista dello psi-
cologo, diventi difficile poter affermare l’esistenza di una perfetta relazione
causa-effetto (tra atto persecutorio e sintomi d’ansia), così come sembra indi-
care la norma, ma non è mio intento, in questa sede, cimentarmi in una disami-
na di tale questione.
2. Dati epidemiologici
L’alta incidenza dello stalking in Italia è stata confermata da uno studio
dell’Osservatorio Nazionale Stalking realizzato nel 2008, che ha coinvolto un
campione di 8.400 partecipanti di quattordici regioni italiane , dal quale emerge
(1)
che il venti per cento degli intervistati è stato vittima di stalking almeno una
volta nella vita. Nonostante i limiti metodologici di tali ricerche, le percentuali
rilevate in Italia sono in linea con i dati ottenuti in altri Paesi europei e nei Paesi
anglosassoni le cui percentuali vanno dal dodici al trentadue per cento per le
donne e dal due al diciassette per cento per gli uomini .
(2)
Per quanto riguarda il sesso delle vittime: l’ottanta per cento appartengono
a quello femminile. Circa il settanta per cento dei persecutori sono di sesso
maschile.
Le donne, maggiormente colpite dal fenomeno, hanno un’età compresa
tra i diciotto e i ventiquattro anni (20%), tra i trentacinque e i quarantaquattro
(6,8%) o dai cinquantacinque anni in poi (1,2%). I dati sulla relazione fra vittima
e stalker confermano che il molestatore è spesso un ex partner (54.3%).
In riferimento alle modalità di stalking , le vittime sono sottoposte in
(3)
media a tre tipi di intimidazione:
1. comunicazioni indesiderate (per esempio telefonate, 50-75%; comunicazioni
scritte, 19-62%);
2. contatti indesiderati (per esempio pedinamenti, 49-68%; sorveglianza con-
tinua, 31-55%; approcci diretti sgraditi, 33-76%);
(1) Emilia Romagna, Sicilia, Abruzzo, Lombardia, Lazio, Sardegna, Liguria, Toscana, Umbria,
Campania, Puglia, Basilicata, Piemonte e Calabria.
(2) P. CURCI et al., 2003; G. M. GALEAZZI, et al., 2007; P. E. MULLEN, et al., 2009; B. H. SPITZBERG,
W. R. CUPACH 2004; R. PURCELL, et al., 2002; L. SHERIDAN, G. M. DAVIES, 2001.
(3) P. E MULLEN, et al., 2009; M. T. PATHÉ, P. E. MULLEN, 1997.
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