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STRATEGIE DI CONTRASTO ALLA CORRUZIONE NEL PANORAMA
INTERNO E INTERNAZIONALE
Un rischio che, all’evidenza, per l’attuale stato degli ordinamenti e delle
legislazioni rappresenta uno di quei rischi tipici d’impresa che le società non
possono ignorare se non al costo di sostenere spese legali (per procedimenti
giudiziari, risarcimento danni) di gran lunga superiori a quelli da sopportare per
porre in essere attività di compliance.
Essere soggetti economici compliant, quindi, conviene senza dubbio anche
sotto tale profilo. E ciò non solo per evitare rischi legali, ma anche danni repu-
tazionali per l’impresa.
Oggi, invero, un ente che sale agli onori della cronaca per vicende negati-
ve, siano esse fatti di corruzione o in genere accadimenti negativi legati a danni
all’ambiente o all’introduzione di rischi da prodotto per i consumatori, si pone
in una luce negativa di fronte all’opinione pubblica, assumendosi così anche il
rischio di subire una sanzione cosiddetta “di mercato” consistente nell’allonta-
namento dei consumatori dai suoi prodotti e dai suoi servizi. Quindi ben si
comprende come l’impegno nel rispetto dei principi della corporate social respon-
sibility, al di là del pur importante profilo etico, possa avere anche una serie di
effetti concreti sul profilo economico di gestione di un’impresa.
In tal senso appare centrale anche il tema del rispetto dei diritti umani, al
cui rispetto sono chiamati principalmente, tra gli altri, i gruppi internazionali di
imprese che operano in contesti ad alto rischio sotto questo profilo (e penso in
particolare al fenomeno delle supply chain, cioè delle catene di fornitura nell’am-
bito delle quali gruppi operanti all’estero si affidano a aziende locali nella gestio-
ne di determinate fasi dell’affare).
Ebbene, anche per tutte le ragioni cui prima facevo riferimento, oggi si sta
imponendo con forza il principio per cui questi gruppi internazionali hanno il
preciso dovere di impegnarsi nel rispetto dei diritti umani, assicurandosi che
anche i propri partner commerciali esteri facciano altrettanto, non potendosi
scaricare a valle una responsabilità, appunto, sociale di impresa, che l’ente col-
lettivo non può obliterare del tutto.
Questi dunque i principi guida di una corretta governance privata con parti-
colare riferimento al ruolo centrale delle imprese nell’attività di prevenzione dei
reati, parallelo a quello cui, come dicevo, sono chiamate oggi le amministrazioni
pubbliche di varie nazioni nella lotta alla corruzione e a ogni forma di illecito.
Sotto quest’ultimo aspetto, si è detto, viene in rilievo il tema della respon-
sabilità ex crimine degli enti collettivi.
Al fine di evitare l’imputazione di responsabilità per i reati commessi nel
suo interesse o vantaggio, infatti, l’ente dovrà di regola dotarsi di un modello di
prevenzione, gestione e controllo del rischio reato.
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