Page 122 - Rassegna 2019-2
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DOTTRINA



                  L’aggiornamento configurerebbe, secondo una prevalente giurisprudenza,
             “un punto di equilibrio fondamentale e uno snodo della disciplina in mate-
             ria”  che, sebbene attivabile su iniziative dell’impresa stessa, potrebbe risolver-
                (43)
             si anche in senso sfavorevole a questa, concludendosi con l’emissione di una
             misura maggiormente afflittiva. Questo strumento svolge, quindi, da un lato la
             funzione di adeguare e misurare le valutazioni dell’Autorità prefettizia al con-
             creto  manifestarsi  del  fenomeno  criminale  di  interesse,  dall’altro  il  ruolo  di
             garanzia sostanziale nel merito - diversamente da quella formale a opera del giu-
             dice sulla ragionevolezza - affinché situazioni diverse non subiscano trattamenti
             identici ma siano altresì ponderate sulla base degli elementi fattuali concreta-
             mente emergenti. La dottrina , al contrario, non perviene a una così pacifica
                                         (44)
             conclusione.  L’istituto  dell’aggiornamento  come  baricentro  dell’articolo
             poc’anzi descritto, secondo un autorevole parere , genera quantomeno delle
                                                            (45)
             perplessità, dovute in particolare: al possibile esito sfavorevole per l’impresa e,
             quindi, l’incertezza e l’imprevedibilità della decisione; l’illusorietà de facto della
             sua efficacia quando l’informazione sia stata fondata - come spesso avviene - su
             legami di parentela o di coniugio con soggetti legati alle mafie.


             4. L’eccesso di potere nelle misure interdittive
                  Tra i vizi di legittimità rilevabili in sede di controllo giurisdizionale e segna-
             tamente, incompetenza, violazione di legge ed eccesso di potere, quest’ultimo
             assume una peculiare rilevanza nella materia in esame, proprio in ragione della
             grande discrezionalità riconosciuta all’Autorità amministrativa. Il giudice ammi-
             nistrativo, nell’esercizio del sindacato di legittimità sull’attività provvedimentale
             della  P.A.,  esegue  un  delicato  controllo  sulla  coerenza  dell’esplicazione  della
             funzione con la relativa disciplina legislativa.
                  È a questo punto evidente come la verifica giudiziaria sulla competenza
             dell’organo adottante - incompetenza - ovvero sul rispetto dei vincoli imposti
             dalla norma - violazione di legge - sia per lo più esente da dubbi interpretativi;
             al contrario, lo scrutinio sulla correttezza dell’uso della discrezionalità affidata
             all’amministrazione appare più arduo .
                                                (46)

             (43)  Consiglio di Stato, sent. 565/2017, cit.
             (44)  M. GIUSTINIANI, P. FONTANA, cit.
             (45)  P. TONNARA, cit. (con riferimento all’estensione dell’informazione ex art. 89-bis, ponendo dei
                  dubbi sull’effettività del bilanciamento operato dall’istituto in esame).
             (46)  C. DEODATO, Nuove riflessioni sull’intensità del sindacato del giudice amministrativo: il caso delle linee
                  guida dell’ANAC, in FEDERALISMI.IT, 25 gennaio 2017 (www.federalismi.it).

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