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IL REATO DI OBSOLESCENZA PROGRAMMATA IN FRANCIA



             probatorie . Episodi di whistleblowing potrebbero a loro volta essere all’origine
                       (23)
             d’inchieste e favorire il reperimento di elementi di prova .
                                                                   (24)


             3. Considerazioni comparative e conclusive
                  In presenza di opinioni divergenti, solo con il passare del tempo potrà
             valutarsi il successo della scelta del legislatore francese di servirsi (anche) del
             diritto penale per combattere l’obsolescenza programmata. In ogni caso, natu-
             ralmente il problema non è avvertito solo in Francia e, presente da anni nel
             dibattito pubblico dei Paesi a capitalismo avanzato, in nessuno di questi contesti
             può lasciare indifferente la sfera del diritto. Negli Stati Uniti d’America , la
                                                                                   (25)
             facilità di esercitare una class action (azione collettiva) è servita in più occasioni
             per intentare azioni legali, le più note contro Apple, che hanno dato ampia visi-
             bilità al tema dell’obsolescenza programmata, inducendo tra l’altro l’impresa a
             rivedere il funzionamento del sistema operativo per assecondare le esigenze
             degli utenti insoddisfatti. Si sono già citate le norme comuni europee in cui è
             possibile riscontrare elementi di contrasto dell’obsolescenza programmata. A
             esse si aggiunge la risoluzione del Parlamento europeo del 4 luglio 2017 “su una
             vita utile più lunga per i prodotti: vantaggi per consumatori e imprese”. In essa,
             considerando, tra l’altro, “la necessità di promuovere un prolungamento della
             durata di vita dei prodotti ponendo rimedio in particolare all’obsolescenza pro-
             grammata”, “il proliferare di iniziative nazionali volte a porre rimedio al proble-
             ma dell’obsolescenza prematura dei beni e del software; che è necessario elabo-
             rare una strategia comune per il mercato unico in tal senso” e che “la durata di
             vita dei supporti digitali è fondamentale per quella degli apparecchi elettronici;
             che, vista l’accelerazione dell’obsolescenza dei software, gli apparecchi elettro-
             nici  devono  poter  essere  adattati  per  rimanere  al  passo  sul  mercato”,  il
             Parlamento europeo “invita la Commissione a proporre, in consultazione con
             le organizzazioni dei consumatori, i produttori e altri attori interessati, una defi-
             nizione a livello di UE di obsolescenza programmata per prodotti tangibili e
             software. Invita, inoltre, la Commissione, in collaborazione con le autorità di

             (23)  E. MEUNIER (intervistato da D. BAUER), Obsolescence programmée: le droit français à l’avant-garde,
                  in PETITES AFFICHES, 2018, n. 210, pp. 4 ss.
             (24)  Cfr. P. HILI, La lutte contre l’obsolescence programmée: insuffisance et difficultés d’une réponse juridique,
                  in BULLETTIN DU DROIT DE L’ENVIRONNEMENT INDUSTRIEL, 2018, n. 75.
             (25)  Per un caso di obsolescenza programmata ante litteram, v. la vicenda del cartello Phoebus tra i mag-
                  giori produttori mondiali di lampadine, adottando tra i parametri di standardizzazione un limite
                  di durata, su cui cfr. le decisioni giudiziarie del 4 aprile 1949 (United States District Court D.
                  New Jersey, 82 F.Supp. 753) e del 2 ottobre 1953 (United States District Court D. New Jersey,
                  115 F.Supp. 835) contro General Electric e altri per violazione della legge antitrust degli USA.

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