Page 84 - Rassegna 2019-1
P. 84
DOTTRINA
comportamento idoneo da seguire; operando in un contesto caratterizzato da
permanente imprevedibilità, è cruciale la capacità di gestire lo stress derivante
anche dall’esigenza di rimanere in continuo stato di allerta, facendo particolare
attenzione ad ogni singolo dettaglio. Inoltre, al Carabiniere è richiesta non solo
la capacità di lavorare in gruppo ma anche da solo, questo presuppone la neces-
sità di prendere l’iniziativa e, di conseguenza, assumere decisioni autonome, a
conferma di una professionalità comunque larga e compiuta.
Alla luce di quanto esposto non è banale sottolineare come ogni membro
dell’organizzazione debba essere equilibrato ed avere una ferma capacità di
autocontrollo; gestire le emozioni in un ambiente che sottopone a continui
stress non può prescindere dal buon senso quale caratteristica essenziale del-
l’agire. Tanto più che sono di certo elevati i fattori di rischio, anche di vita, che
accresce anche la consapevolezza nello stesso agire.
Tra tutte le qualità necessarie per svolgere al meglio le proprie funzioni, è
sicuramente indispensabile che il militare adotti costantemente un orientamen-
to alla situazionalità, ovvero la capacità di capire l’interlocutore rapidamente,
percepirne lo stato d’animo e quindi prevederne le intenzioni, in modo tale da
adottare l’approccio migliore e più adatto finalizzato al perseguimento del-
l’obiettivo specifico. L’empatia, quale capacità di entrare in comunicazione con
l’interlocutore quale altri da sé, si pone come qualità centrale dei membri
dell’Arma, sia per i militari di truppa ma soprattutto per gli ufficiali; il compito
di questi ultimi, oltre ad avere la responsabilità di mezzi, persone e infrastruttu-
re è sicuramente quello di essere i naturali coach dei propri sottoposti.
A tal fine l’Ufficiale deve porsi quale leader soprattutto morale, e per far
(24)
ciò deve inevitabilmente essere parte dello sforzo che richiede ai propri
Carabinieri. A questo non sono solo richieste particolare prontezza, buon senso
e tutte le altre caratteristiche “soft” del Carabiniere semplice, ma anche e soprat-
tutto la capacità di sviluppare il senso dell’iniziativa, e inoltre “deve ricordare
che uno dei principali scopi cui deve tendere l’educazione militare, è quello di
inculcare la coscienza della dignità personale, e del proprio valore come uomo
e come soldato, nonché la necessaria fiducia nei compagni e nei capi” .
(25)
(24) “Lo scopo del buon dirigente è stabilire e conseguire gli obiettivi dell’istituzione; nel fare
questo si esplicano funzioni manageriali e si impiegano risorse umane (persone), finanziarie
(denaro) e fisiche (impianti-attrezzature e materiali); quindi il dirigente pianifica, organizza,
delega e controlla”. Il buon dirigente deve saper coniugare tre tipi di “intelligenza:
- Intelligenza tecnica: che è data dalle competenze tecnico professionali;
- Intelligenza emozionale: che è data dalla capacità di relazionarsi con gli altri;
- Intelligenza spirituale: che è data dal valore e dall’etica professionale”.
Si veda S. PANEFORTE, Il dirigente tra Manager e Leader, Scuola di perfezionamento Forze di
Polizia, XXXI Corso di Alta formazione. Cit.
(25) Nota preliminare al Regolamento Generale del 1912.
82