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INTERVENTO DEL COMANDANTE GENERALE DELL’ARMA DEI CARABINIERI



                  È  un  impianto  normativo  che  continua  ad  esprimere  una  eccezionale
             capacità di adattamento alle mutevoli esigenze e ai nuovi scenari, mantenendo
             saldo l’ancoraggio ai suoi cardini fondamentali: il sistema delle Autorità di pub-
             blica sicurezza e la pluralità delle Forze di polizia, in uno con la loro comple-
             mentare  unitarietà,  garantita  dai  Comitati  Provinciali  dell’Ordine  e  della
             Sicurezza Pubblica, presieduti dai Prefetti.
                  L’attenzione operativa che ho sintetizzato trova un significativo elemento
             di qualificazione nel dinamismo organizzativo dell’Istituzione.
                  Privilegiamo le aree maggiormente interessate da problemi di sicurezza
             con mirati interventi di potenziamento e ricollocazione dei presidi, pur preser-
             vando l’efficace capillarità del nostro dispositivo.
                  In Campania è stata promossa l’istituzione del Gruppo di Aversa e del
             Reparto Territoriale di Mondragone.
                  In  Puglia,  dallo  scorso  mese  di  settembre  è  attivo  uno  Squadrone
             Eliportato  Cacciatori,  che  opera  nell’area  garganica.  Tuttavia,  non  appaiono
             praticabili ulteriori interventi senza risorse umane aggiuntive.
                  Sono 106.067 gli uomini e le donne dell’Arma. Mancano all’appello 6.870
             unità, oltre il sei per cento delle posizioni d’impiego. Per dare una misura con-
             creta del problema, equivalgono a seicento Stazioni di media consistenza: questa
             è la quantificazione plastica della posta in gioco. Sul punto, tornerò più avanti.
                  Analoghi  interventi  di  rafforzamento,  programmati  per  accrescere  la
             risposta di prossimità dell’Arma, restano altresì condizionati dallo stanziamento
             di risorse economiche per finanziare adeguate soluzioni infrastrutturali.
                  Peraltro, il trasferimento dei reparti in strutture fornite dalle Regioni e dagli
             Enti locali, ovvero in immobili demaniali o confiscati o in caserme dismesse non
             può prescindere dalla ristrutturazione degli edifici. Piani di finanziamento ad hoc
             consentirebbero di proseguire nelle iniziative, con indubbi vantaggi anche per la
             valorizzazione del patrimonio immobiliare pubblico. Un cenno a parte merita
             l’innovazione tecnologica, di cui siamo convinti sostenitori.
                  Sperimentiamo nuove soluzioni informatiche a sostegno delle attività di
             analisi e di prevenzione. Insieme con altri Paesi dell’Unione europea lavoriamo
             alla definizione di avanzati applicativi  per selezionare, nella massa delle infor-
                                                 (3)
             mazioni presenti nel web, quelle riferibili al reclutamento, alla propaganda e al
             finanziamento illeciti. Nel settore del controllo del territorio, stiamo verificando
             dispositivi per il rilevamento, con tecnologia laser, degli incidenti stradali, anche
             a tutela del personale, non raramente vittima di investimenti su strada.

             (3)  Si tratta dei progetti Dante (Detection Analysis of  Terrorist-related activities) e ASGARD (Analysis
                  System for Gathered Raw Data), finanziati dall’UE nell’ambito dell’azione “Horizon 2020”.

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