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Intervento del Ministro della Difesa
Dottoressa Elisabetta Trenta
utorità civili, militari e religiose, grazie per aver voluto testimonia-
re, con la vostra partecipazione a questa cerimonia di inaugurazio-
Ane dell’Anno Accademico della Scuola Ufficiali Carabinieri, tutta
la vostra vicinanza e il vostro attaccamento all’Arma dei Carabinieri.
Desidero rivolgere un saluto particolare ai giovani Ufficiali e Allievi di
questa prestigiosa Scuola, che si stanno formando per diventare Servitori delle
Istituzioni, e dell’intera collettività nazionale.
Solo qualche giorno fa sono stata in visita presso due Reparti Operativi
dell’Arma in Sicilia, il Comando Interregionale dei Carabinieri di Messina e la
Legione dei Carabinieri di Palermo, che operano in un territorio del nostro
paese particolarmente difficile, dove gli indici di criminalità sono altissimi e
dove la criminalità, purtroppo, rappresenta ancora un ostacolo importante al
sano sviluppo della società e al benessere economico.
Ebbene, in quelle terre, così come nel resto del Paese, la presenza
dell’Arma rappresenta il massimo presidio di legalità e di vicinanza dello Stato
ai bisogni di sicurezza e di giustizia dei cittadini.
Contro le insidie della criminalità predatoria, contro le odiose espressioni
della criminalità organizzata, contro l’insana perfidia del terrorismo, i
Carabinieri sono sempre, quotidianamente presenti a baluardo della sicurezza,
della legalità, della democrazia.
Ce lo dicono, innanzitutto, i numeri: le migliaia di Stazioni e Tenenze che
presidiano il nostro territorio rappresentano una rete capillare, un tessuto con-
nettivo la cui straordinaria valenza non si esaurisce nel pur fondamentale ruolo
di contrasto alla criminalità, ma contribuisce in modo decisivo alla tranquillità
della popolazione, la cui insicurezza è alimentata, prima ancora che dalle stati-
stiche sui delitti, dalla solitudine e dall’indifferenza.
Ce lo dice la diversificazione dell’Arma, ovvero la disponibilità di uno
spettro così ampio di capacità e specializzazioni, che permettono un approccio
integrato e sinergico alle varie problematiche della prevenzione e del contrasto
alla criminalità, e più in generale alla tutela della sicurezza pubblica.
Tutto ciò con un occhio attento anche alle rapidissime evoluzioni e tra-
sformazioni sociali e tecnologiche che mettono a disposizione di chi sceglie di
delinquere, nuove dimensioni e nuovi ambiti, come quello delle grandi reti
informatiche globali.
Ma questo non basta: gli uomini e donne dell’Arma sono ben conosciuti
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