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TRIBUNA DI STORIA MILITARE
in effetti, egli riuscì a colmare una grande lacuna storiografica relativa alla
storia dell’istituzione, nonché a rimanere, nonostante svariati lavori apparsi suc-
cessivamente, ancora oggi un testo di riferimento più che valido relativo agli ele-
menti di storia dei Carabinieri Reali tratteggiati a partire dalla sua fondazione.
il volume è strutturato in due parti: 171 pagine di testo e 206 di documen-
ti. il testo è stato organizzato in 18 capitoli, un epilogo e una breve indicazione
delle fonti archivistiche e bibliografiche consultate.
Nella parte dedicata ai documenti è stata operata una selezione dei 38 testi
più importanti legati ai Carabinieri per tutto l’arco del secolo celebrato. in par-
ticolare, si parte dal decreto del 23 giugno 1800 del primo console per la for-
mazione di quattro battaglioni destinati in Piemonte per il servizio di polizia alle
Patenti e Viglietti relativi ai corpi militari destinati all’ordine e alla sicurezza
pubblica in Sardegna per giungere al regio decreto 27 marzo 1913 che istituì un
comando di legione a Tripoli e chiudere con la cronologia dei “Comandanti dei
Carabinieri Reali” dalla fondazione del Corpo al 1914.
È interessante l’avvicinamento tra parte storica, che mantiene una sua
linearità, e il costante richiamo ai documenti che costituiscono una sorte di
grossa appendice a disposizione del lettore e che, allora come oggi, rappresenta
un indiscutibile elemento di trasparenza per la scelta dei testi legislativi o docu-
menti d’archivio aiutando così a chiarire molte situazioni storiche in cui l’Arma
ha assunto un ruolo di un certo rilievo.
Certamente si tratta di una schematizzazione e di una sintetizzazione che
doveva tener conto di una serie importante di limiti, ma resta evidente che tale
opera rappresenta una pietra miliare imprescindibile per chi intenda ancora oggi
affacciarsi allo studio dell’organizzazione e degli uomini dell’Arma e al ruolo
avuto da questa nel corso dei suoi primi cento anni di vita.
Va anche detto che molte opere successive, sin dall’immediato primo
dopoguerra, traggono evidente spunto (talvolta si limitano a parafrasare) pro-
prio da tale volume e anche molti periodici dedicati all’Arma e ai Carabinieri si
devono rifare al Denicotti per rappresentare una storia dell’Arma veramente
divulgativa e con tratti anche didascalici.
Resta immutato il valore del lavoro e il successo personale dell’autore
che nel 1915, a celebrazione terminata, fu destinato al Comando Generale
dell’Arma, segno evidente di un apprezzamento da parte del vertice
dell’istituzione.
narrata su documenti, Roma, A. PAoLiNi, 1884. inoltre, per quanto riguarda invece l’artista,
Quinto CENNi, I Carabinieri Reali: Numero unico illustrato di Quinto Cenni, con testo di Emilio
Salaris, Milano, Tipografia Cesare ogliani, 1902. Si veda anche la riproduzione realizzata dal
Comando Generale tra gli anni ottanta e Novanta del secolo scorso.
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