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TRIBUNA DI STORIA MILITARE
- La Legge per l’avanzamento nel Regio Esercito considerata in rapporto
ai limiti d’età - seconda edizione accresciuta di scritti vari intorno a questioni
militari d’attualità, Torino, Fratelli Bocca Editori, 1905;
- il socialismo in sé stesso e nei suoi effetti sugli impiegati civili e militari
dello Stato, Torino, Fratelli Bocca Editori, 1908.
in particolare, si ritiene utile attirare l’attenzione sulla pubblicazione dedi-
cata all’organizzazione dell’Arma .
(22)
Egli, partendo dall’analisi del progetto di riforma dell’Arma curato dalla
Giunta incaricata e presentato in Parlamento il 30 novembre 1872, propose un
suo progetto che voleva garantire una maggiore efficienza del sistema generale
di ordine e sicurezza pubblica.
in queste pagine si sono ritenuti di un certo interesse alcuni passaggi del
lavoro, relativi principalmente alla formazione e all’avanzamento del personale
dell’Arma.
Di particolare rilievo è la parte settima del lavoro, riferita alla Scuola
Normale (che avrebbe dovuto sostituire la Legione Allievi), soprattutto alla luce
della proposta, ante litteram, di dare vita ad un istituto che provvedesse alla for-
mazione tanto degli allievi carabinieri, quanto dei sottufficiali ed ufficiali.
Per questi ultimi, egli proponeva un “corso speciale per i Marescialli d’al-
loggio portati sulle liste d’avanzamento per il grado di Sottotenente nell’Arma
e compresi nel primo quinto d’anzianità” che sarebbe stato realizzato una deci-
na d’anni dopo ed un “corso speciale per i Sottotenenti stati trasferti in questa
dalle altre Armi” .
(23)
Per quanto riguardava invece gli ufficiali trasferiti dalle altre armi
dell’Esercito, che rappresentavano un robusto contingente, l’autore rappresen-
tava alcune perplessità relative alla selezione.
inoltre Caretta faceva emergere una interessante questione di carattere
sociale:
“si risparmierebbe a molti ufficiali quella ferita, che, in caso di non accet-
tazione, verrebbe prodotta nel loro amor proprio, incognita [corsivo nel
testo], la quale bene studiata darà, a mio credere, la soluzione del proble-
ma oggidì assai grave, del reclutamento degli Ufficiali in Italia”.
(22) All’epoca della pubblicazione egli era Comandante della Tenenza dei Carabinieri Reali di
Clusone (BG). Enrico CARETTA, Sull’organizzazione del Corpo dei Reali Carabinieri, Firenze,
Bencini, 1874.
(23) ivi, pag. 84. Sulla questione della formazione degli ufficiali si rimanda più in generale a Flavio
CARBoNE, Gli Ufficiali dei Carabinieri Reali tra reclutamento e formazione (1883-1926), Soveria
Mannelli, Rubbettino, 2013.
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