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CULTURA E FORMAZIONE NELL'ARMA DEI CARABINIERI REALI



                    È evidente che un’opera dal forte impatto su tutta l’istituzione, oltre ad
               avere fornito uno strumento formativo per le generazioni di Carabinieri che si
               sono succedute nei centri addestrativi, in realtà ha oscurato l’altra parte del lavo-
               ro di Grossardi, quello di storico e di divulgatore.
                    in effetti, se si guarda alla sua produzione, si deve riscontrare un certo
               interesse alla storia dell’istituzione. Certamente si trattava di una storia ancora
               aneddotica e forse con tratti di apologia ma questa, come le storie delle altre isti-
               tuzioni  scritte  nel  periodo,  possedevano  il  comune  denominatore  rivolto  ad
               esaltare le istituzioni.
                    in ogni caso, si deve sottolineare la collaborazione del Grossardi con un
               periodico poco fortunato: “L’album del carabiniere reale”, stampato tra aprile
               ed ottobre 1877 e cessato per la morte del proprietario, “Cavalier Adami”.
                    il gerente così esprimeva i propositi nel primo numero:
                                            “nel riprodurre i fatti più belli compiuti da individui dell’Arma; nello
                                            scegliere, tra i distinti, i distintissimi che la fortuna volle al loro nome lega-
                                            re l’aureola dell’eroe, del virtuoso o del martire, e segnalarli all’estimazio-
                                            ne pubblica, alla imitazione dei commilitoni, noi, più che redigere la sto-
                                            ria gloriosa dell’Arma Benemerita, miriamo a tracciare la via dell’avve-
                                            nire ai giovani militari che in questa muovono i primi passi, a far loro
                                            comprendere quali sono le orme che devono seguire, ad invogliare chi ha
                                            cuore e mente a farsi emulo di chi lo ha preceduto nella virtù e nell’eroi-
                                            smo; moralizzare con l’esempio, dilettare ed istruire su di un libro, le cui
                                            pagine riproducano le glorie della propria famiglia” .
                                                                              (15)
                    il periodico non pubblicò che pochi numeri nel solo 1877 ma si rivelò utile
               per l’autore che poté imbastire un percorso narrativo strutturato.
                    Nel corso dell’esperienza pubblicistica Grossardi pubblicò anche alcuni
               profili biografici di carabinieri che si erano distinti e iniziò a tratteggiare una
               prima storia dei carabinieri, attraverso i vari articoli che apparvero nella breve
               vita del periodico, descritto anche come una “pubblicazione mensile, illustrata,
               di molte pagine, con una incisione fuori testo per ogni dispensa” .
                                                                              (16)
                    Certamente la fine di tale esperienza non fermò l’ufficiale tenuto anche
               conto che in quegli stessi anni si erano diffusi nell’Arma altri periodici come “il
               carabiniere”  e  il  “Monitore  dei  carabinieri  reali”  ai  quali  si  affiancò  un’altra

               (15)  Enrico D’ALESSANDRo,  Le  pubblicazioni  periodiche  dell’Arma  dei  carabinieri,  supplemento  alla
                    RASSEGNA DELL’ARMA DEI CARABINIERI, n. 4 - 1978, pag. 27. Una sintesi di quanto elaborato
                    da  D’ALESSANDRo in  ENTE EDITORIALE PER L’ARMA DEI CARABINIERI,  Carabinieri  1814-
                    1980, Roma, 1980, pagg. 218-229. Anche Paolo Di PAoLo (a cura di), Abbecedario del carabi-
                    niere.  Dizionario  storico  essenziale  per  la  conoscenza  dell’Arma,  Roma,  Comando  Generale
                    dell’Arma dei Carabinieri, 1996, ad vocem.
               (16)  M. PAGANo, Figure di comandanti e di maestri, cit., pag. 98.
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