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LA RIVOLTA SICILIANA DEL ‘SETTE E MEZZO’



                       La loro muta testimonianza
                  risuona perciò stentorea non solo
                  negli animi e nelle coscienze degli
                  odierni  Uomini  dell’Arma,  ma
                  narra  alle  future  generazioni
                  l’epopea  di  una  generazione  di
                  altri tempi educata al senso della
                  responsabilità,  del  dovere  e  del-
                  l’ubbidiente  servizio,  cioè  di  una
                  gioventù  pura  e  sana,  forte  di
                  ideali e di fede nel bene supremo
                  del vincolo che unisce nella nazio-
                  ne  spiritualmente  consolidata  le
                  piccole patrie comunitarie locali.
                       Il  filo  della  memoria  che
                  lega  in  un  indissolubile  nodo  di
                  affetti i Carabinieri della storia passata a quelli della storia presente, ci esorta a
                  non deflettere dalla loro esemplare condotta umana e militare, ci insegna a non
                  arretrare di un passo di fronte alla bestiale violenza, ci rafforza nel combattere
                  il malaffare, ci spinge a contrastare gli avversari della concordia nazionale, ci
                  chiama a sconfiggere il terrore e i nemici della pace sociale.
                       Non la mestizia, ma l’orgoglio dell’appartenenza alla Scuola dell’Onore e
                  del Dovere, della quale i Carabinieri italiani sono i più eccellenti allievi, ci pone,
                  riverenti, pensosi e commossi, sull’attenti dinanzi ai Memoriali di pietra innal-
                  zati a perenne segno di vita storica.
                       Siamo certi che questi giovani Carabinieri caduti nel momento in cui la
                  vita dischiudeva loro radiose speranze, immolatisi nel santo nome dell’Italia ed
                  accolti dalla Pietà celeste nel Paradiso dei Giusti, siamo certi - lo ribadiamo -
                  che proteggeranno, come sublimi Angeli Custodi, i loro colleghi attualmente
                  impegnati nel duro e rischioso quotidiano servizio.
                       “Benedetta sia sempre - come diceva Croce dei patrioti dell’Unità - la loro
                  memoria e si rinnovi perpetua in noi l’efficacia del loro esempio” che ha, invero,
                  dato inizio ad un’aurora di fiducia nella religione civile degli Italiani.
                       A  questi  Figli  Carabinieri  dell’Italia  una,  libera  e  indipendente  vada,  ex
                  abundantia cordis, la nostra più sincera e devota riconoscenza nazionale perché se
                  possiamo ancora riconoscerci come Italiani di Sicilia, se possiamo ancora con-
                  servare una nostra identità di cultura e di civiltà, lo dobbiamo alla vita che essi
                  resero alla nascente Patria.


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