Page 167 - Rassegna 2018-4
P. 167
LA RIVOLTA SICILIANA DEL ‘SETTE E MEZZO’
La loro muta testimonianza
risuona perciò stentorea non solo
negli animi e nelle coscienze degli
odierni Uomini dell’Arma, ma
narra alle future generazioni
l’epopea di una generazione di
altri tempi educata al senso della
responsabilità, del dovere e del-
l’ubbidiente servizio, cioè di una
gioventù pura e sana, forte di
ideali e di fede nel bene supremo
del vincolo che unisce nella nazio-
ne spiritualmente consolidata le
piccole patrie comunitarie locali.
Il filo della memoria che
lega in un indissolubile nodo di
affetti i Carabinieri della storia passata a quelli della storia presente, ci esorta a
non deflettere dalla loro esemplare condotta umana e militare, ci insegna a non
arretrare di un passo di fronte alla bestiale violenza, ci rafforza nel combattere
il malaffare, ci spinge a contrastare gli avversari della concordia nazionale, ci
chiama a sconfiggere il terrore e i nemici della pace sociale.
Non la mestizia, ma l’orgoglio dell’appartenenza alla Scuola dell’Onore e
del Dovere, della quale i Carabinieri italiani sono i più eccellenti allievi, ci pone,
riverenti, pensosi e commossi, sull’attenti dinanzi ai Memoriali di pietra innal-
zati a perenne segno di vita storica.
Siamo certi che questi giovani Carabinieri caduti nel momento in cui la
vita dischiudeva loro radiose speranze, immolatisi nel santo nome dell’Italia ed
accolti dalla Pietà celeste nel Paradiso dei Giusti, siamo certi - lo ribadiamo -
che proteggeranno, come sublimi Angeli Custodi, i loro colleghi attualmente
impegnati nel duro e rischioso quotidiano servizio.
“Benedetta sia sempre - come diceva Croce dei patrioti dell’Unità - la loro
memoria e si rinnovi perpetua in noi l’efficacia del loro esempio” che ha, invero,
dato inizio ad un’aurora di fiducia nella religione civile degli Italiani.
A questi Figli Carabinieri dell’Italia una, libera e indipendente vada, ex
abundantia cordis, la nostra più sincera e devota riconoscenza nazionale perché se
possiamo ancora riconoscerci come Italiani di Sicilia, se possiamo ancora con-
servare una nostra identità di cultura e di civiltà, lo dobbiamo alla vita che essi
resero alla nascente Patria.
165