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OSSERVATORIO INTERNAZIONALE




                  Più o meno parallelamente, infatti, l’UE ha portato, e sta portando, avanti
             l’approvazione di due atti di grande importanza: il Regolamento che istituisce il
             Fondo europeo per la difesa e l’istituzione di una Cooperazione Strutturata
                                         (2)
             Permanente ex art. 42.6 TUE. I due atti prevedono già dei meccanismi di col-
                        (3)
             legamento che, se rafforzati e corretti nei loro aspetti più lacunosi, potrebbero
             dar vita, a “piccoli passi”, a un livello di integrazione europea in materia di dife-
             sa del tutto impensabile fino a pochi anni fa.
                  Nel  corso  del  presente  lavoro  si  delineeranno  innanzitutto  i  principali
             problemi che il settore europeo della difesa europeo è chiamato a fronteggiare,
             sottolineando  quali  vantaggi  deriverebbero  da  una  maggiore  integrazione.
             Successivamente si prenderanno in esame i due strumenti giuridici sopra men-
             zionati, descrivendone le principali caratteristiche, i punti di forza e le lacune
             esistenti. Infine, si concluderà inquadrando i principali ostacoli da affrontare e
             rimuovere  per  realizzare  il  processo  di  integrazione  del  settore  della  difesa
             europeo.




             2. Il problema: la frammentazione
                  In  un  documento  del  2017 la  Commissione  europea  ha  elencato  una
                                             (4)
             serie di dati che fotografano l’alto livello di frammentazione che caratterizza il
             settore della difesa europeo. Ad esempio, nell’Unione europea esistono dician-
             nove tipologie diverse di aerei da combattimento e trentasette tipologie di vei-
             coli blindati, in confronto alle undici tipologie di aerei e alle nove tipologie di
             veicoli in dotazione all’esercito degli Stati Uniti d’America, benchmark per eccel-
             lenza.
                  Anche nella relazione che accompagna la Proposta di Regolamento per
             il Fondo del 2018 viene riconosciuto che “il settore è in larga misura fram-
             mentato  lungo  i  confini  nazionali,  con  duplicazioni  considerevoli  e  conse-
             guenti  inefficienze  in  termini  di  realizzazione  di  economie  di  scala  e  di
             apprendimento”.
                  La Commissione ha stimato che la mancanza di cooperazione tra gli Stati
                                  (5)
             membri nel settore della difesa e della sicurezza costi tra venticinque e cento
             miliardi di euro all’anno.

             (2)   La proposta di Regolamento del Parlamento e del Consiglio realizzata dalla Commissione è
                  COD 2018/0254.
             (3)   Si veda la Decisione PESC 2017/2315 del Consiglio.
             (4)   Defending Europe, The case of  a grater EU cooperation on security and defence.
             (5)   Si veda http://europa.eu/rapid/press-release_IP-16-4088_it.htm.
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