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STUDI GIURIDICO-PROFESSIONALI
Ovvero di una normativa nel suo insieme vischiosa e macchinosa che ha
distribuito le competenze su chioschi e stabilimenti tra ben quattro attori diver-
si: Regione, Comune, Municipio (96) e Demanio Marittimo .
(97)
Ne è derivato uno schema di licenze e autorizzazioni complesso e dispersivo
che ha dato ampio spazio alla discrezionalità di funzionari e amministratori, favo-
rendo gli imprenditori prima ancora che i boss. In secondo luogo va rilevata la
acquiescenza/connivenza oggettiva dell’élite economica, rappresentata nella spe-
cifica vicenda ostiense dagli imprenditori balneari, di cui occorre fra l’altro consi-
derare il peso esercitato in sede capitolina (il loro presidente essendo anche il pre-
sidente della categoria a livello metropolitano). La somma di tali atteggiamenti e
della corruzione amministrativa ha generato quella zona grigia che a Ostia come
altrove si è rivelata condizione necessaria di sviluppo del fenomeno mafioso. In
terzo luogo va sottolineato il fenomeno della rimozione, che implica la negazione
o la deliberata ignoranza del problema. Ossia l’atteggiamento già ricordato che
neutralizza gli anticorpi e assopisce o frustra la coscienza civile della comunità.
Un atteggiamento che è stato classicamente incoraggiato da coloro che
con pensieri, parole e omissioni, e talvolta anche con opere, si sono maggior-
mente resi responsabili della situazione da denunciare. Infine, ed ecco la quarta
analogia, la abdicazione. Abdicazione alle proprie responsabilità e prima ancora
ai propri doveri, comportamento che a Ostia ha riguardato, in vario grado, tutte
le istituzioni e le forme del potere civile, sia pure con eccezioni personali. Per
questo Ostia si è trovata alla mercé delle dinamiche criminali. Gioiello per il
mare, cenerentola per il diritto. Per questo si è posto il problema sollevato in
apertura e da cui ha preso le mosse la ricerca: l’insediamento della mafia in
un’area potenzialmente caratterizzata da un “pieno di Stato”. Ma se queste sono
le analogie, è impossibile non cogliere le differenze rispetto ad altri contesti.
Prima di tutto perché questo abbandono non si consuma verso aree lontane
(Roma verso la Sicilia, per esempio) o verso periferie o paesini dai numeri irri-
levanti (i piccoli paesi piemontesi o lombardi o emiliani colonizzati in silenzio),
ma verso “un pezzo di sé” della Capitale, importante demograficamente e sim-
bolicamente. Poi, perché lo stesso “innesto” criminale va a questo punto quali-
ficato. Qual è infatti la genesi dei “nuovi” gruppi, o meglio delle nuove sogget-
tività mafiose osservate dalle ricerche? Lo schema 4 cerca di proporne una sinte-
si, che è naturalmente solo esemplificativa.
(96) Il grado di autonomia del Municipio è aumentata a seguito di un provvedimento della giunta
Alemanno (2006-2011), recentemente contestato da un parere dell’Anac.
(97) Alla molteplicità delle normative devono essere aggiunte quelle relative alle aree protette che
riguardano la macchia mediterranea lungo il litorale e alla tenuta presidenziale di Castel
Porziano, appena fuori il centro abitato.
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