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STUDI GIURIDICO-PROFESSIONALI
Sul mare i clan portano e impongono il loro ordine, a beneficio di chi
sfrutta l’oro blu attraverso un sistema collaudato e perfettamente efficiente di
illegalità e di violazione delle norme. Perciò si adatta loro la definizione su usata
di “Mafia litorale” .
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Introducono nella nomenclatura scientifica del crimine organizzato una
nuova identità, la “mafia dell’acqua”, che si accompagna e socialmente si sosti-
tuisce a quella della terra. Non si tratta della mafia che controllava l’acqua vitale
per le campagne e per le popolazioni combattuta da Danilo Dolci , né di pira-
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teria, né di controllo illegale delle attività di pesca. Ma di partecipazione attiva
e di immissione del metodo mafioso in un progetto affaristico che si sviluppa
impunemente attraverso le pratiche già ricordate:
- l’assoluta privatizzazione di un grande bene pubblico;
- la recinzione di risorse demaniali attraverso chilometri di barriere impe-
netrabili anche alla vista;
- l’imposizione di balzelli illegali a chi chieda l’accesso alla battigia;
- l’edificazione abusiva di strutture in muratura;
- la pratica sfrontata dell’evasione fiscale all’interno degli stabilimenti, di
giorno e di sera.
La spina dorsale del progetto affaristico sono naturalmente gli imprendi-
tori balneari, intesi come soggetto collettivo, titolari delle competenze e delle
relazioni necessarie alla sua realizzazione. Durante il suo assessorato romano il
magistrato Alfonso Sabella li ha definiti i “campieri del mare” : “Il potere eco-
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nomico sul lido”, ha scritto, “è dei balneari, una moderna versione dei campieri
siciliani. Come i balneari gestiscono le spiagge per conto di uno Stato distratto,
i campieri gestivano le terre per conto di pavidi feudatari.” Non è in proposito
senza significato che lo stesso presidente della Federbalneari (il primo sindacato
dei balneari di Ostia), Renato Papagni, sia stato arrestato per abusi compiuti sul
proprio lido, lo stabilimento “Le Dune” e che egli abbia - come ingegnere - fir-
mato la maggior parte delle planimetrie degli stabilimenti, approvate dal
Municipio .
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(87) NANDO DALLA CHIESA, Il Mare. Storie di acqua e mafia, in BIBLOS, 2016, n. 2, Universidade de
Coimbra, Coimbra University Press, pagg. 127-140.
(88) DANILO DOLCI, Banditi a Partinico, Laterza, Bari, 1955 (dal 2009 Sellerio, Palermo). Si veda
anche Il potere e l’acqua, Melampo, Milano, 2009 (postfazione di VINCENZO CONSOLO).
(89) ALFONSO SABELLA, Liberiamo il mare di Roma, L’UNITÀ, 5 agosto 2015.
(90) Renato Papagni risulta per questo attualmente indagato insieme a Franco Nocera, funziona-
rio del municipio (ex responsabile dell’ufficio tecnico dell’edilizia privata del X municipio),
accusato di falso e favoreggiamento (LORENZO D’ALBERGO, GIUSEPPE SCARPA, Ostia, abusi
in spiaggia: Papagni a processo col funzionario che lo autorizzò, LA REPUBBLICA, 6 febbraio 2018).
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