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LA MAFIA A OSTIA. QUANDO TUTTO APPARE DIVERSO



                  Schema 2
                                           Forme e servizi del pizzo

                         Le forme del pizzo                           I “servizi” offerti
                1) Richiesta di denaro                       1) Protezione verso altri clan
                2) Imposizione di servizi o prodotti         2) Recupero refurtiva
                3) Obbligo di assunzione di personale        3) Risorse militari

                    Spicca, infine, tra le attività illecite il racket delle case popolari, settore di
               investimento peculiare della criminalità romana. Si tratta di un’attività legata alle
               esigenze specifiche del contesto locale: in una città in perenne emergenza abi-
               tativa, infatti, il controllo degli accessi alle abitazioni rappresenta un importante
               strumento di accrescimento del consenso, nonché di controllo del territorio. A
               Ostia tutti i gruppi criminali gestiscono (o hanno gestito) delle palazzine e ne
               “vendono” l’accesso attraverso un tariffario basato sulla metratura dell’apparta-
               mento. Quello che si ottiene, in cambio di cifre anche consistenti, è il “servizio”
               di sostituzione della serratura blindata, anche se si tratta intuitivamente di un
               possesso del tutto aleatorio .
                                          (67)
                    Rispetto a quanto è emerso dagli studi e dalle indagini realizzati su altri
               casi centro-settentrionali, si riscontrano importanti differenze sia nelle forme
               dell’economia  illegale  sia,  ancor  più,  nelle  forme  dell’economia  “legale”.  A
               Ostia i clan non sembrano avere interessi nelle costruzioni e nei lavori pubblici,
               che al Nord rappresentano, invece, settori chiave di investimento , al punto di
                                                                              (68)
               sostituire parzialmente, secondo alcuni studi , il traffico di droga come “punta
                                                          (69)
               di diamante” (70)  del business mafioso. E questo nonostante il quartiere sia stato
               negli anni oggetto di rilevanti modifiche urbanistiche e di diverse speculazioni
               edilizie. I clan ostiensi sembrano, piuttosto, interessati principalmente alle atti-
               vità legate al commercio e al settore della ricettività turistica (in particolare bar,
               ristoranti (71)  e lidi balneari ).
                                        (72)
               (67)  L’appartamento potrebbe infatti essere sottratto all’inquilino in qualsiasi momento in caso di controlli.
               (68)  Si veda CROSS, Secondo rapporto sulle aree settentrionali per la Presidenza della Commissione parlamentare di
                    inchiesta sul fenomeno mafioso, 2015, Università degli Studi di Milano, ora in ora allegato in RELAZIONE
                    CONCLUSIVA della Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno delle mafie e delle altre
                    associazioni criminali, anche straniere (XVII Legislatura, Doc. XXIII, n. 38), Roma, 2018.
               (69)  CROSS, op. cit.
               (70)  NANDO DALLA CHIESA, Passaggio a Nord, op. cit, pag. 113.
               (71)  Per  l’importanza  anche  strategica  dell’investimento  in  bar  e  ristoranti  si  rimanda  a  Ilaria
                    MELI, La geografia degli incontri di ‘ndrangheta in Lombardia, in POLIS, Il Mulino, Bologna, 2015,
                    n. 3, pagg. 391-416.
               (72)  Su settantuno concessioni balneari, almeno venti risultano negli anni in affari o direttamente
                    gestite dai clan del litorale.
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