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LA MAFIA A OSTIA. QUANDO TUTTO APPARE DIVERSO



               4. Le attività economiche

                    Anche dal punto di vista dell’infiltrazione nell’economia (legale e illegale),
               il caso di Ostia presenta alcune rilevanti peculiarità, che lo caratterizzano rispet-
               to a quelli più studiati del Centro-Nord.
                    Fondamentalmente gli interessi dei clan si sono storicamente concentrati
               su alcune tra le più tradizionali attività illecite e, come già sottolineato, sul rein-
               vestimento nell’economia del mare.
                    Il primo carattere distintivo è rappresentato dalla forma che vi assume la
               cosiddetta accumulazione originaria, che qui vede affiancarsi al traffico di droga
               - usualmente una delle prime attività svolte dai clan “in trasferta” , almeno
                                                                                 (54)
               dopo la fase dei sequestri di persona - anche l’usura, che può essere probabil-
               mente considerata il cuore dell’economia illegale dei clan autoctoni nell’intera
               città.
                    Si tratta di un’attività che ha classicamente una duplice valenza, (55)  confer-
               mata dai collaboratori che hanno raccontato le dinamiche criminali di questo
               territorio : poiché da una parte è fonte di profitti illeciti, moltiplicati dalla crisi
                        (56)
               economica, dall’altra costituisce uno strumento di ingresso nelle attività legali,
               in particolare commercio e ristorazione.
                    A Ostia, sembra di poter dire, costituisce il principale strumento di ingres-
               so. E anche in tal senso vi è una peculiarità, dal momento che questo ruolo-
               ponte verso l’economia legale viene svolto altrove più frequentemente dal rici-
               claggio legato al narcotraffico .
                                            (57)
                    I proventi vengono poi reinvestiti innanzitutto nel traffico di stupefacen-
               ti , specialmente di cocaina, gestito all’ingrosso dai Fasciani, ovvero l’unico tra
                 (58)
               i clan ostiensi a disporre oggi - secondo le indagini - di autonomi canali di
               approvvigionamento all’estero.
                    Diffuso, pur se non capillare, è anche il fenomeno del pizzo (in particolare
                                                                            (59)
               (54)  Nando DALLA CHIESA, La convergenza, Melampo, Milano, 2010.
               (55)  Si veda ad esempio Enzo FANTÒ, L’impresa a partecipazione mafiosa. Economia legale ed economia
                    criminale, Dedalo, Bari, 1999.
               (56)  Tribunale di Roma. 2015, Sommario ragionato delle conclusioni del pubblico ministero, n. 54911/12,
                    pag. 131.
               (57)  NANDO DALLA CHIESA, intervento durante il seminario “Mafia capitale”, Milano, 22 marzo 2016.
               (58)  Su Ostia sono i Fasciani ad avere il monopolio della cocaina, il cui spaccio è poi gestito da
                    tutti i gruppi, a eccezione, come si è visto, dei Triassi.
               (59)  Giuseppe  PIGNATONE,  Michele  PRESTIPINO,  Le  mafie  su  Roma,  la  mafia  di  Roma,  in  E.
                    CICONTE, F. FORGIONE, I. SALES (a cura di), Atlante delle mafie. Storia, economia, società, cultura,
                    Rubettino, Soveria Mannelli, 2015, vol. III, pagg. 95-130.
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