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STUDI GIURIDICO-PROFESSIONALI
5. Il Mare. Quando la zona grigia si tinge di blu
Quelle fin qui viste sembrano indicazioni di ricerca di un certo rilievo.
Può dunque essere interessante provare ora a collocarle in un sintetico quadro
di riflessioni teoriche.
La storia della mafia è fondamentalmente storia di terra. Per quanto ci si
industri a individuare i cambiamenti che hanno alterato le fattezze del fenome-
no nei decenni, o a cercare le discontinuità tra mafie vecchie e mafie nuove, si
impone in effetti agli occhi dello studioso un dato costante e incontrovertibile:
il ruolo centrale della terra nelle logiche di esercizio del potere e di accumula-
zione di ricchezze da parte delle organizzazioni mafiose.
La terra come territorio, anzitutto, ossia come oggetto della contesa con
lo Stato. Una contesa che prima di avvenire nella politica o nelle regole del mer-
cato o nell’amministrazione della giustizia, si realizza proprio sul suolo fisico,
non importa se fertile o accidentato, scosceso o pianeggiante. Lì sta la fonte del
diritto, dell’ordinamento giuridico alternativo (e complementare) teorizzato da
Santi Romano .
(82)
Ma anche la terra come affare, come fonte di ricchezza, generatrice inin-
terrotta di opportunità da sfruttare. Che sia il latifondo, luogo di conflitto
mascherato con la vecchia aristocrazia e al tempo stesso di conflitto aperto,
feroce, con il movimento contadino. O che sia la terra delle città in espansione,
dei processi di urbanizzazione selvaggia del secondo dopoguerra; quella del
sacco edilizio palermitano, per intendersi, dei piani regolatori disegnati a colpi
di righelli, di votazioni notturne e di tritolo. O che sia, ancora, la materia prima
della fondamentale, irrinunciabile, attività imprenditoriale monopolizzata dalle
imprese mafiose nel ciclo edilizio, quella - appunto - del movimento terra,
cavallo di Troia per dilagare a Nord .
(83)
(82) SANTI ROMANO, L’ordinamento giuridico. Studi sul concetto, le fonti e i caratteri del diritto, Spoerri, Pisa,
1918.
(83) Basti qui ricordare i risultati di alcune ricerche: ROCCO SCIARRONE, Mafie vecchie e mafie nuove,
Donzelli, Roma, 2009, cap V; FEDERICO VARESE, Mafie in movimento, Einaudi, 2011, cap. III;
NANDO DALLA CHIESA, MARTINA PANZARASA, Buccinasco. La ‘ndrangheta al Nord, Einaudi,
Torino 2012; NANDO DALLA CHIESA, FEDERICA CABRAS, La ‘ndrangheta a Reggio Emilia. Un
caso di conquista dal basso, in RASSEGNA DELL’ARMA DEI CARABINIERI, anno LXV, n.3, pagg. 7-
30; FEDERICA CABRAS, Nuovi territori di ‘ndrangheta. Il caso di Reggio Emilia, in RIVISTA DI STUDI
E RICERCHE SULLA CRIMINALITÀ ORGANIZZATA, 2018, vol. 4, n. 1, pagg. 30-46; si veda anche
CROSS, Secondo rapporto sulle aree settentrionali per la Presidenza della Commissione parlamentare di
inchiesta sul fenomeno mafioso, 2015, Università degli Studi di Milano, ora in ora allegato in
Relazione conclusiva della Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno delle mafie
e delle altre associazioni criminali, anche straniere (XVII Legislatura, Doc. XXIII, n. 38),
Roma, 2018.
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