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TRIBUNA DI STORIA MILITARE
Nonostante le varie ‘informative’, l’autorità politica non ne comprese a
fondo la valenza, fin dall’inizio dell’Amministrazione .
(9)
La Direttiva di massima, alla quale le autorità governative locali si dove-
vano uniformare in questa materia, era di lasciare libera facoltà alla costituzio-
ne dei partiti politici senza tuttavia fare assolutamente nulla per favorirli. Non
poteva essere autorizzata la costituzione di un partito qualora gli scopi che
esso si prefiggesse fossero contrari all’ordine pubblico e alla morale. Se si pre-
vedeva che un partito popolare poteva comunque portare a turbamenti dell’or-
dine pubblico, questo non poteva essere autorizzato che dalla massima
Autorità.
Si riteneva indispensabile che fossero mantenuti gli stretti rapporti con le
popolazioni non limitandoli soltanto ai capi notabili i quali tendevano natural-
mente a esorbitare dalle proprie attribuzioni, cercando di sfruttare l’autorità
riconosciuta loro dal governo italiano per estenderlo oltre misura, se non anche
per abusarne.
In queste Direttive provvisorie erano indicati dettagliatamente i rapporti
delle autorità civili politiche con gli organi di polizia (Carabinieri).
Occorre ricordare che l’Arma aveva vari compiti d’istituto ai quali doveva
adempiere e per i quali conservare quella libertà di azione che era necessaria,
perché alcuni impegni (tra i quali anche l’attività informativa) non erano fini a
se stessi ma servivano all’autorità politico-amministrativa per governare.
Era necessario che di fronte ai nativi, specialmente, non si manifestassero
contrasti di persone. Le popolazioni locali dovevano avere sempre il convinci-
mento che l’amministrazione era una e una sola e che non era possibile specu-
lare su dissensi supposti o intrattenuti per cercare di sottrarsi all’obbedienza
verso l’autorità.
Si prospettò un compito non facile per l’Italia, soprattutto nel settore
dell’ordine pubblico e addestramento della Polizia locale. L’ONU aveva previ-
sto un Consiglio Consultivo (Advisory Committee) per indicazioni e controlli
sull’Amministrazione, con sede a Mogadiscio .
(10)
(9) Da notare quel che era scritto nella pagina introduttiva delle Direttive al secondo capoverso:
…poiché sostanzialmente - e in particolare fuori di Mogadiscio - l’ambiente tecnico ed economico non è mutato
dal 1941 a oggi, si è ritenuto opportuno riprendere intanto le mosse da quelle Direttive che la passata espe-
rienza ha già favorevolmente collaudato, in modo da non creare profondi e pericolosi turbamenti in questo
primo delicato periodo della nostra amministrazione; si potrà poi gradualmente e seguendo un ponderato pro-
gramma modificare tali provvisorie Direttive, per giungere infine, gradino per gradino, a quelle mete finali che
si vogliono raggiungere… Inoltre, reclutando personale che aveva già operato nella stessa situa-
zione, risultava psicologicamente complesso modificare una mentalità operativamente ‘colo-
niale’.
(10) Era composto da diplomatici di Colombia, Egitto e Filippine, con un Segretario Principale.
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