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TRIBUNA DI STORIA MILITARE
E quindi, nell’ambito dei principi fondanti delle neonate Nazioni Unite,
all’art. 76 dello Statuto fu prevista la novella istituzione di una ‘Amministrazione
Fiduciaria’, che doveva accompagnare quei popoli, considerati ancora ‘mino-
renni’, alla piena indipendenza, costruendo, ove mancassero, le istituzioni locali,
le Forze armate e quelle di polizia: cioè procedere a uno state-building controllato
dalla comunità internazionale e realizzato da uno specifico Stato su incarico
delle Nazioni Unite. Il processo inarrestabile di decolonizzazione era stato
avviato e avrebbe avuto il suo culmine proprio nel 1960, considerato storica-
mente “l’anno dell’indipendenza dell’Africa”.
Con l’art. 23 del trattato di pace del 19 febbraio 1947 l’Italia fu costretta a
rinunciare a qualsiasi diritto o titolo sui suoi possedimenti coloniali, la cui sorte
sarebbe stata decisa dalle Grandi Potenze vincitrici. Vi furono numerosi dissen-
si tra questi attori internazionali per quanto riguardava un possibile futuro
‘coloniale provvisorio’ italiano, tali da impedire un accordo. Il problema fu
quindi trasferito alla Assemblea Generale delle NU nel settembre 1948 per la
sua soluzione .
(3)
2. Sintesi dell’iter post conflitto delle ex colonie italiane Libia e Somalia
Nel maggio 1949 vi erano stati colloqui e consultazioni sulla possibilità
che l’Italia avrebbe avuto in amministrazione fiduciaria la Tripolitania.
La Gran Bretagna l’avrebbe esercitata sulla Cirenaica e la Francia sul
Fezzan. Questo però avrebbe comportato la divisione del territorio libico in tre
parti, mentre la comunità internazionale auspicava uno stato unito e sovrano
nelle mani di Idriss, leader della potente Confraternita Senussita. Il governo ita-
liano, pragmaticamente, rinunciò a ogni diritto o pretesa sulla Libia. Il 21
novembre 1949 ne fu deliberata l’indipendenza da dichiararsi non oltre il 1°
gennaio 1952, con a capo re Idriss.
Quest’atteggiamento d’imposta ‘flessibilità’ fece sì che l’Assemblea
Generale approvasse l’assegnazione all’Italia dell’amministrazione fiduciaria
della Somalia lo stesso 21 novembre 1949, con la Risoluzione n. 289, ponendo
fine all’aspra querelle diplomatica. A differenza di altri casi, a Roma fu conces-
so, anche in virtù della sua precedente esperienza sul territorio, solamente un
decennio entro il quale portare a termine l’obiettivo affidato: rendere la Somalia
(3) Per i dettagli sui diversi atteggiamenti dei governi esteri nei confronti dell’Italia, cfr. G.
SILVAGGI (Ten. Col. CC), L’amministrazione fiduciaria italiana in Somalia (1950-1960). La prima
missione di pace all’estero dell’Italia repubblicana, Cagliari, Antica Legatoria, 2007, alle pagg. 86 e
ss. Cfr. anche M. G. PASQUALINI in Missioni dei Carabinieri all’estero, 1936-2002, Roma, Ente
Editoriale per l’Arma dei Carabinieri, 2002, pagg. 14-30.
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