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CARABINIERI E INTELLIGENCE. L’IMPEGNO ITALIANO IN SOMALIA AFIS (1950-1956)



                                                         rapporti dell’autorità verso i nativi.
                                                         Il  primo  requisito  previsto  per
                                                         un’azione efficiente di politica verso
                                                         gli  autoctoni  era  il  senso  di  cono-
                                                         scenza delle popolazioni e quindi si
                                                         doveva  supporre  che  chi  aveva
                                                         responsabilità  di  comando  fosse
                                                         ben documentato sulla vita di questi
                                                         popoli, la loro storia, tradizioni, doti
                                                         e  difetti.  Queste  notizie  accurate
                                                         potevano  essere  fornite  solo  da
                                                         un’attenta  ricognizione  informativa
                                                         precedente                all’inizio
                                                         dell’Amministrazione, fornita anche
                                                         da  professionisti  del  settore,  com-
                                                         preso  il  controspionaggio,  non
                                                         escludendo le notizie già raccolte in
                                                         tempi precedenti.
                                                              Nella  previsione  di  queste
                                                         Direttive,  il  governo  della  popola-
               Foto  1: Copertina   delle   Direttive   segrete  zione sarebbe stato abbastanza faci-
                      dell’Amministrazione  fiduciaria  italiana  della  le (in realtà non lo fu affatto, perché
                      Somalia (Archivio privato Pasqualini.©ph.firuzeh).
                                                         non  furono  valutati  attentamente
               alcuni dettagliati rapporti sulla situazione politica sviluppatasi durante la presen-
               za britannica), purché se ne avesse l’autorità che proveniva anche da un presti-
               gio personale.
                    Non  si  doveva  cadere  nell’errore  di  pensare  che  gli  amministrati  non
               sapessero valutare la professionalità dei governanti. Al contrario.
                    Non sarebbe stato un comportamento corretto quello di pensare potersi
               imporre sulle popolazioni indigene con le minacce o con le urla. E nel clima
               della rinnovata presenza in Somalia dovevano soprattutto esser tenuti in conto
               gli obiettivi particolari che l’Italia doveva perseguire.
                    E quindi, per esempio, non poteva essere negata ai somali la facoltà di
               costituire dei partiti anche se questo poteva sembrare assurdo se si considerava
               una deficiente educazione e coscienza sociale dei nativi… Si riteneva che i par-
               titi potessero quasi esclusivamente far presa sulle popolazioni concentrate nei
               centri urbani e si considerava che essi avrebbero avuto più che altro un carattere
               fittizio… non fu esattamente così, però.


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