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TRIBUNA DI STORIA MILITARE




                  Il 15 agosto 1949 presso il Comando territoriale di Napoli fu creato il
             Comando del Corpo di Sicurezza, con il generale di brigata dell’Esercito Arturo
             Ferrara, al quale nel 1953 sarebbe succeduto nel comando il colonnello Antonio
             Nani  (già  membro  del  controspionaggio  militare  durante  il  conflitto);  il  25
             luglio 1954 il colonnello Giuseppe Massaioli e a seguire il 26 settembre il pari
             grado Dino Mazzei. Il 1° gennaio 1956 fu il turno del colonnello Cesare Pavoni.




             4. Le Direttive politiche provvisorie ‘segrete’
                  Interessanti sono le Direttive politiche provvisorie ‘segrete’ emanate il 27
             marzo 1950 dall’Amministratore fiduciario, per meglio comprendere l’azione
             civile e militare poi sviluppatasi sul territorio .
                                                        (7)
                  L’azione di governo doveva essere attuata attraverso rigidi rapporti gerar-
             chici. La gerarchia superiore doveva sempre in ogni caso potersi sostituire a
             quella inferiore senza che di questa fosse perciò menomata l’autorità e in modo
             comunque da far essere sempre coordinate tutte le azioni di governo.
                  Era  previsto  che  non  dovessero  sussistere  barriere  tra  i  vari  uffici  che
             dovevano avere una conoscenza approfondita delle rispettive competenze, per-
             ché il governo era unico e nulla doveva dividere il comando delle truppe dagli
             uffici  amministrativi,  dalle  direzioni,  dai  Commissariati  e  dalle  Residenze e
                                                                                     (8)
             dagli altri uffici tecnici.
                  Questi  ultimi  avevano  una  propria  sfera  di  carattere  specifico  e  nella
             quale sarebbe stato assurdo che organi politici amministrativi volessero inter-
             venire, mentre era sottinteso che dovessero essere sempre le gerarchie degli
             organi politici amministrativi a mettere in moto anche l’azione di quelli tecni-
             ci. In sintesi, bisognava sempre tener presente che l’amministrazione (civile e
             militare), era una sola e quest’unità doveva essere conseguita sul territorio in
             tempi brevi.
                  Un punto energicamente sottolineato in queste Direttive provvisorie fu
             che i vari funzionari addetti non dovevano ritenersi superiori ai nativi: questo
             era un punto di rilevante importanza perché gran parte delle persone scelte per
             l’amministrazione fiduciaria (teoricamente ‘ volontari’), erano degli ex-coloniali
             che peraltro ebbero spesso comportamenti non in linea con le Direttive delle
             Nazioni Unite e dello stesso Amministratore.
                  Forse la parte più interessante di queste Direttive segrete erano proprio i

             (7)  Cfr. Amministrazione fiduciaria della Somalia. Direzione AA.CC.PP, Direttive politiche provvi-
                  sorie, marzo 1950, Mogadiscio, 27 marzo 1950, Segreto, (foto 1).
             (8)  Organi periferici dell’Amministrazione Centrale.

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