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TRIBUNA
DI STORIA MILITARE
Carabinieri e intelligence.
L’impegno italiano in Somalia
AFIS (1950-1956)
(*)
Prof.ssa Maria Gabriella PASQUALINI
Già docente nelle Università di Perugia e Palermo.
Insegnante alla Scuola Ufficiali Carabinieri
SOMMARIO: 1. Breve introduzione storica. - 2. Sintesi dell’iter post conflitto delle ex colo-
nie italiane Libia e Somalia. - 3. L’Italia e l’AFIS: la Polizia somala. - 4. Le
Direttive politiche provvisorie ‘segrete’. - 5. L’Arma nell’AFIS: il suo ruolo.
L’intelligence. - 6. Il primo comandante del Gruppo Carabinieri Somalia,
Tenente Colonnello Raoul Brunero, e il consulente per la sicurezza militare e
controspionaggio, Capitano Stefano Giovannone.
1. Breve introduzione storica
Nel 1945 la fine della seconda guerra mondiale trascinò con sé anche quel-
la degli imperi coloniali di Francia, Germania, Gran Bretagna, Olanda e
dell’Italia che, pur perdendo totalmente la Libia, si vide assegnare il mandato di
amministrazione fiduciaria della Somalia, contro il volere di Londra e anche di
una larga parte dell’opinione pubblica italiana .
(1)
Tutti i governi italiani, dal 1945 al 1949 cercarono di mantenere una parte
di questo impero faticosamente costruito durante gli anni Trenta ma, non
essendo tra i vincitori del conflitto, la voce italiana non fu ascoltata. Roma si
batté per avere quei territori almeno in amministrazione e ci riuscì solo per la
Somalia e con molta difficoltà. Come ben indicato dallo storico Raymond F.
Betts , si era fatta strada, soprattutto negli Stati Uniti fin dal 1942, l’idea che i
(2)
popoli tutti avessero diritto all’autodeterminazione, sovranità e indipendenza.
(*) Amministrazione Fiduciaria Italiana della Somalia.
(1) Profondamente critico dell’AFIS e delle sue origini è A. DEL BOCA, in Gli Italiani in Africa
orientale. Vol. 4. Nostalgia delle Colonie, Milano, Oscar Storia Mondadori, 1992, pagg. 221 e ss.
(2) Raymond F. BETTS, La Decolonizzazione, Bologna, Il Mulino, 2003.
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