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CARABINIERI E INTELLIGENCE. L’IMPEGNO ITALIANO IN SOMALIA AFIS (1950-1956)
uno stato sovrano, indipendente e moderno, sollevandola da uno stato di mise-
ria, carestia e inesistenza di strutture statuali non coloniali .
(4)
Il 1° luglio 1960 la Somalia diveniva una repubblica indipendente, contri-
buendo a migliorare l’immagine delle Forze armate italiane nell’immagine col-
lettiva nazionale, nonostante l’ostilità interna, e internazionale, per il lavoro
svolto in quel territorio; immagine alquanto ‘sbiadita’ dopo i rovesci subiti nel
conflitto appena terminato. Quest’operazione costò al contribuente italiano
ottantasette miliardi di lire dell’epoca, nonostante una feroce spending review, ini-
ziata praticamente il giorno dopo l’inizio dell’Amministrazione .
(5)
3. L’Italia e l’AFIS: la Polizia somala
Uno dei compiti più complessi per l’Italia fu di realizzare un Corpo di
Polizia valido, interamente somalo e capace di mantenere l’ordine pubblico.
L’Accordo di Tutela stabiliva all’articolo 6 il mantenimento in Somalia, da
parte dell’Italia, di reparti di polizia e di contingenti di volontari delle Forze
armate per assicurare l’ordine interno del territorio, in prima istanza, e provve-
dere all’addestramento richiesto. L’organizzazione del Corpo di Sicurezza iniziò
fin dall’aprile del 1948 e cioè sin dai primi sentori dai quali era possibile preve-
dere l’assegnazione, quasi certa, in una qualsiasi forma di mandato, all’Italia per
la Somalia. Questo lavoro pre-organizzativo si presentò particolarmente ardito
e complesso perché si fondò su elementi di assoluta incertezza che rimasero tali
fino all’ultimo momento, anche se l’Italia aveva già una buona conoscenza del
territorio per la sua lunga precedente permanenza.
Vi furono naturalmente delle indagini preliminari a carattere statistico per
individuare il personale che avrebbe dovuto far parte del Corpo di Sicurezza: la
scelta doveva tenere conto di una professionalità acquisita in precedenti espe-
rienze… in territori coloniali (il che non diede sempre buoni risultati). Un altro
elemento che doveva favorire la scelta era il requisito della ‘volontarietà’.
Già nel 1948 era stato previsto che questo requisito sarebbe stato tassati-
vamente prescritto nell’Accordo di Tutela .
(6)
(4) Cfr. il Libro Verde del Ministero degli Affari Esteri: L’amministrazione fiduciaria italiana in
Somalia e i rapporti dell’Italia con la Repubblica somala. Relazione presentata al Parlamento italiano dal
Ministro degli Affari Esteri, on. Antonio Segni, Roma, Poligrafico dello Stato, ottobre 1961 e
Camera dei Deputati, Atti Parlamentari, Terza Legislatura, Discussioni, Seduta pomeridiana
27 ottobre 1961, pagg. 25739/40.
(5) Cfr. Relazione Segni, cit., pagg. 89 e ss.
(6) Cfr. Ufficio Storico - Stato Maggiore Esercito, Somalia, Vol. II, dal 1914 al 1934, con appendice sul Corpo
di sicurezza della Somalia nell’ambito A.F.I.S., Roma, Tipografia Regionale, 1960, pagg. 257-286, 521-542.
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