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TRIBUNA DI STORIA MILITARE
Chieti, Caserma “Rebeggiani” 18 aprile 1982. Un momento della cerimonia di giuramento degli allievi carabinieri
ausiliari del 90° corso “Pulicari” e d’imposizione degli alamari ai carabinieri dell’89° corso “Bonavitacola”.
Una grande opportunità come ricorda egli stesso in quel discorso. Proprio
gli alamari costituiscono da sempre uno dei simboli più importanti per un
Carabiniere e tale cerimonia dovette aver davvero emozionato Dalla Chiesa, allor-
quando poté attribuire finalmente quello status ad un cittadino che aveva scelto
di servire il proprio Paese attraverso il servizio di leva nell’Arma. Si trattava di un
vero e proprio passaggio di consegne formale al quale attribuiva un valore sostan-
ziale: “è come se ti passassi i miei”; con gli alamari sarebbero stati trasferiti quei
valori della lotta contro il nazifascista che Dalla Chiesa e i suoi collaboratori ave-
vano portato avanti nei sanguinosi mesi della Resistenza e della Liberazione e che
ora erano appannaggio di una giovane generazione di cittadini e di carabinieri, gli
stessi che stavano affrontando il terrorismo e la criminalità organizzata.
Il Presidente Spadolini, nel suo discorso tenuto a Chieti, sottolineò che si
trattava di “una guerra combattuta senza far ricorso a leggi eccezionali e specia-
li, alle quali non abbiamo mai creduto, ma senza rinunciare a nessuno degli stru-
menti che la legislazione ordinaria mette a disposizione di un Paese di matura
democrazia, di per sé riluttante a ogni idea di repressione” .
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(38) - Ivi, pag. 13.
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