Page 69 - Rassegna 2018-1_2
P. 69

LA RESPONSABILITÀ INTERNAZIONALE PER GLI ILLECITI COMMESSI DAL PERSONALE
                 IMPEGNATO ALL’ESTERO IN MISSIONI DI PEACEKEEPING ALLA LUCE DELLA PRASSI


                    È  attraverso  i  comandanti  dei  contingenti  nazionali  che  gli  ordini  dalle
               Nazioni Unite vengono trasmessi alle varie unità ed è in questo modo che i singoli
               contingenti sono sottoposti al ‘comando’ o al ‘controllo’ delle Nazioni Unite. Il tra-
               sferimento dell’autorità dagli Stati contributori all’Organizzazione è pertanto limi-
               tato. Alle truppe, inoltre, non può essere richiesto di agire al di fuori dei limiti del
               mandato della missione e lo specifico accordo tra l’ONU e il Paese contributore,
               mentre i comandanti nazionali vengono in genere consultati per quanto riguarda la
               pianificazione delle operazioni e la fase decisionale, soprattutto quando ciò attenga
               ai loro contingenti . Infine, occorre sottolineare che i contingenti nazionali restano
                                (27)
               pur sempre soggetti alle proprie leggi e strutture militari di appartenenza, sebbene
               essi non possano sollecitare o accettare istruzioni o ordini dai Paesi di invio nello
               svolgimento delle mansioni affidate loro dalle Nazioni Unite. Gli Stati possono
               mantenere una linea di comunicazione rispetto a questioni amministrative, ma non
               sono autorizzati ad impartire direttive al loro personale militare che vada contro gli
               ordini delle Nazioni Unite o il mandato della missione .
                                                                  (28)
                    Va anche detto, però, che nella pratica non sono infrequenti casi di devia-
               zione da questa regola e che, essendo il contributo delle truppe volontario, gli
               Stati hanno pur sempre la possibilità di ritirare in qualsiasi momento i propri
               contingenti, questione che accresce la loro influenza sull’intera gestione della
               missione .
                        (29)




               4. La  questione  dell’attribuzione  della  condotta  dei  peacekeeper alle
                  Nazioni Unite

                    L’ONU ha costantemente sostenuto la tesi secondo la quale, dal momento
               che le forze di peacekeeping hanno lo status di organi delle Nazioni Unite, il loro


               (27)- M. BOTHE, peacekeeping, in B. SIMMA et al. (a cura di), The charter of  the United nations: a
                    commentary, Oxford, 2002, pag. 688; UN Doc. A/49/681, cit., par. 19.
               (28) - UN Doc. A/49/681, cit., par. 7.
               (29)- R. MURPHY, op. cit., pag. 55; M. ROSE, Fighting for peace: lessons from bosnia, Londra, 1999, pag.
                    106; S. GORDAN, op. cit., pag. 33; M. BOTHE, T. DÖRSCHEL, The Un peacekeeping experience, in D.
                    FLECK (a cura di), The Handbook of  the law of  visiting Forces, Oxford, 2001, pag. 487; F. FLEITZ,
                    peacekeeping Fiascoes of  the 1990s: causes, Solutions, and U.S. interests, Westport, 2002, pag. 80.

                                                                                         67
   64   65   66   67   68   69   70   71   72   73   74