Page 67 - Rassegna 2018-1_2
P. 67

LA RESPONSABILITÀ INTERNAZIONALE PER GLI ILLECITI COMMESSI DAL PERSONALE
                 IMPEGNATO ALL’ESTERO IN MISSIONI DI PEACEKEEPING ALLA LUCE DELLA PRASSI


                    Esso     riferisce   regolarmente    al
               Consiglio, ad esempio attraverso la sottopo-
               sizione  di  rapporti  periodici,  ed  è  general-
               mente assistito da un Capo di stato maggiore
               e da un dirigente amministrativo civile .
                                                    (19)
                    L’ONU  non  ha,  invece,  il  ‘pieno
               comando’  sulla  componente  militare  delle
               operazioni di peacekeeping.
                    La nozione di comando è definibile come
               l’autorità e la responsabilità militare di un uffi-
               ciale superiore di impartire ordini ai subordinati
               riguardo ad ogni aspetto delle operazioni milita-
               ri e della loro amministrazione e include, tra l’al-
               tro, la responsabilità disciplinare, la possibilità di  Fonte: www.carabinieri.it
               rimuovere, sostituire o deferire un subordinato agli organi giurisdizionali militari .
                                                                                        (20)
                    Mentre il Comandante della forza è generalmente responsabile per l’ordi-
               ne e la disciplina dei contingenti militari delle Nazioni Unite, esso ha, in realtà,
               poco potere per fronteggiare casi di cattiva condotta. Anche se le Nazioni Unite
               possono richiedere il rimpatrio di un peacekeeper e impedirgli di partecipare a
               future missioni in caso di gravi e circostanziate accuse di cattiva condotta, il
               Dipartimento per le operazioni di peacekeeping, infatti, ha espressamente ribadito
               che le questioni disciplinari e quelle relative al personale restano di competenza
               esclusiva dei singoli Stati contributori .
                                                    (21)

               (19)- R. PASCHALL, Solving the command and control problem, in B. BENTON (a cura di), Soldiers for
                    peace: Fifty Years of  United nations peacekeeping, New York, 1996, pagg. 57, 62; R. MURPHY, op.
                    cit.,  pag.  54;  J.  HOUCK,  The  command  and  control  of   United  nations  Forces  in  the  era  of
                    enforcement, in DUke JoURnal oF coMpaRaTive anD inTeRnaTional law, 1994, pag. 25.
               (20) - Dipartimento per le operazioni di peacekeeping and Dipartimento per il supporto sul campo,
                    Un peacekeeping operations: principles and guidelines (‘capstone Doctrine’), 2008, pag. 68, disponibile
                    su  www.un.org/en/peacekeeping/documents/capstone_eng.pdf  (ultima  visita  19  febbraio
                    2018); R. MURPHY, op. cit., pag. 117; D. SCHEFFER, op. cit., pag. 808; R. PASCHALL, op. cit., pag. 61.
               (21)- Rapporto del Segretario generale, comprehensive Review of  the whole Question of  peacekeeping
                    operations in all their aspects - command and control of  United nations peacekeeping operations
                    (U.N. Doc. A/49/681, 21 novembre 1994), par. 6. V. anche UN, Disciplinary process al sito
                    https://conduct.unmissions.org/enforcement-disciplinary (ultima visita 19 febbraio 2018).

                                                                                         65
   62   63   64   65   66   67   68   69   70   71   72