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ELEMENTI DI CONVERGENZA DEL MODELLO DI SICUREZZA EUROPEO VERSO IL
MODELLO STATUNITENSE NELLA GESTIONE DEI FLUSSI MISTI IRREGOLARI
expedite removal procedure) quanto nell’approccio generale alle due questioni aventi
ad oggetto la rilevanza del bene «sicurezza» e il rapporto tra politica e diritto.
In tempi di crescente minaccia terroristica e pressione migratoria senza
precedenti, in Europa la politica e il diritto stanno diventando più securitari e,
sebbene sicurezza e diritti umani non siano di per sé concetti antitetici, gli Stati
europei, a torto o a ragione, si stanno forse cominciando a chiedere se l’elevato
livello di protezione dei diritti umani stabilito dalle Corti europee negli ultimi
decenni sia ancora adeguato e sostenibile di fronte all’esigenza di garantire la
sicurezza da simili minacce. E le prime conseguenze giuridiche della rinnovata
ricerca di maggiore sicurezza si manifestano attraverso due strumenti (la limita-
zione del sindacato dei giudici e il maggiore formalismo nell’interpretazione ed
applicazione delle norme giuridiche) che, come dimostrato, sono tipici proprio
dell’esperienza statunitense.
Diversi elementi testimoniano la caratterizzazione dell’approccio di alcu-
ne Istituzioni dell’Unione (Commissione e Consiglio) e degli Stati europei in
senso maggiormente securitario. Sono stati rivisti, soppressi o derogati alcuni
principi cardine dell’integrazione europea quali la verifica minima alle frontiere
esterne per i cittadini europei e il divieto di controlli alle frontiere interne dello
spazio Schengen. In futuro si procederà sempre più alla raccolta e al trattamen-
to massiccio e sistematico di dati personali anche allo scopo di identificare pre-
ventivamente, sulla base di valutazioni formali ed astratte dei dati, individui
sospetti «non precedentemente noti» e di creare criteri e profili di valutazione.
Il tentativo di rendere le procedure di rimpatrio più effettive ed efficienti è per-
seguito per la prima volta con particolare pervicacia dalla Commissione e fa
leva su obiettivi (il contrasto ai flussi irregolari e all’abuso del sistema di asilo)
e principi rafforzati (la celerità e la semplificazione delle procedure di asilo e
rimpatrio oppure la presenza della persona al momento del rimpatrio anche
mediante il trattenimento prolungato o la detenzione) che caratterizzano anche
il sistema statunitense .
(10)
(10) - Nel Piano d’azione sui rimpatri presentato a settembre 2015 e poi rivisto a marzo 2017, al
fine di evitare che lo straniero si sottragga al rimpatrio, la Commissione ha chiesto agli Stati
di adottare più spesso misure rafforzate quali detenzione e sorveglianza elettronica e di appli-
care le clausole di emergenza previste dalla “Direttiva rimpatri” che consentono maggiore
flessibilità nelle condizioni di trattenimento e procedure più rapide e semplificate.
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