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STUDI GIURIDICO-PROFESSIONALI



               d.  Quarta Fonte: la recente risoluzione del CSM sulla criminalità foggiana del 18 ottobre 2017


                    La rilevata tendenza della criminalità, quale riportata nella citata relazione
               della D.N.A, concerne l’intero territorio nazionale, in cui davvero poche aree
               possono  ritenersi  estranee  all’operatività  delle  mafie  cosiddette  tradizionali
               (mafia, ndrangheta, camorra). Tuttavia, anche territori che sembravano meno
               interessati  dalla  penetrazione  del  crimine  mafioso,  stanno  conoscendo  tale
               fenomenologia.
                    Il dato è confermato dal recente monitoraggio disposto dal CSM a seguito
               della recrudescenza registratasi nell’estate di quest’anno di gravi fatti omicidiari,
               riconducibili alla criminalità organizzata operante nella regione, verosimilmente
               per finalità di controllo del mercato degli stupefacenti. In tale relazione sono
               stati posti in evidenza diversi indici sulla natura transnazionale delle attività ille-
               cite e dei gruppi criminali operanti nella regione pugliese. Diversamente dal pas-
               sato, quando la criminalità operava secondo modelli tradizionali, essendo forte-
               mente ancorata alle attività delittuose classiche (lo spaccio di sostanze stupefa-
               centi, il riciclaggio, l’usura, le estorsioni, le rapine, la detenzione e il porto di
               armi), nell’attualità, si registra in quelle zone un’evoluzione delle organizzazioni
               criminali verso modelli imprenditoriali, che svelano legami di affari con orga-
               nizzazioni operanti in altre parti del territorio nazionale.
                    Il settore in cui risulta più evidente la diversa dimensione che va assumen-
               do il fenomeno criminale nel foggiano è quello degli stupefacenti. Sono sempre
               più frequenti, infatti, i sequestri di sostanze stupefacenti per decine di tonnellate
               con elevato principio attivo e per il valore di milioni di euro, il ché da un canto
               fa ritenere che i gruppi operanti nella provincia di Foggia siano finanziati dal-
               l’esterno, avendo le indagini patrimoniali accertato che gli stessi non dispongo-
               no  di  risorse  adeguate  a  sostenere  i  costi  di  così  onerosi  acquisiti,  dall’altro
               rimanda ad una rete di smercio diffusa sull’intero territorio nazionale. È dato
               leggere nel citato documento: “Le indagini hanno consentito di accertare che i
               gruppi criminali organizzati che operano a Foggia, pur operando un controllo
               molto capillare del territorio, hanno scelto di riservare alla microcriminalità il
               settore dei reati predatori...
                    Sul territorio è stata accertata anche la presenza di una radicata comunità

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