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INDAGINI DI CRIMINALITÀ ORGANIZZATA E REATI TRANSNAZIONALI
                         LE VARIE FORME DI COOPERAZIONE INTERNAZIONALE


             anche traffici a livello transnazionale. Alcuni sodalizi transnazionali (soprattutto
             nigeriani e balcanici) appaiono, difatti, caratterizzati da un’organizzazione interna
             talmente strutturata da riuscire a gestire numerose attività illecite, anche con moda-
             lità mafiose, contestate agli indagati con l’imputazione di cui all’art. 416-bis c.p. e
             confermate anche in diverse sentenze di condanna. Le condotte criminali di tali
             sodalizi sono finalizzate, prevalentemente ed in linea con il trend fenomenico tipi-
             co degli ultimi anni, alla commissione di reati quali il traffico di stupefacenti, il
             favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e la tratta di persone, sovente pro-
             pedeutiche allo sfruttamento della prostituzione e del lavoro nero, il contrabbando
             di sigarette, la contraffazione marchi e il riciclaggio dei proventi illeciti. Ogni tipo-
             logia di illecito sembra, oramai, essere assoggettata ad una sorta di “monopolio
             naturale” di alcune organizzazioni straniere, su cui incide sia il livello di specializ-
             zazione dei gruppi criminali, quanto la loro particolare capacità di agire a livello
             transnazionale, anche in ragione del modello criminale del paese di origine.
                  Ancora,  nella  citata  relazione  viene  segnalato  il  crescente  numero  delle
             richieste di cooperazione per delitti di criminalità organizzata e per reati in mate-
             ria di terrorismo. È difficile comprendere se tale sviluppo derivi in via diretta da
             un’accresciuta consapevolezza degli organi inquirenti nazionali relativamente alla
             necessità di impiegare gli strumenti giuridici internazionali offerti dalla legislazio-
             ne europea o da un incremento delle occasioni di investimento e di propagazio-
             ne internazionale delle forme di criminalità organizzata: probabilmente il trend
             di crescita è da ascrivere ad entrambe queste considerazioni, che sono accompa-
             gnate da un effettivo arricchimento, anche sul piano interno, di alcuni strumenti
             di indagine transfrontalieri. Nel periodo in esame (luglio 2015 - giugno 2016) è
             stato dunque registrato un accresciuto impegno dell’Ufficio nel settore della col-
             laborazione giudiziaria internazionale, come si può evincere dalla molteplicità e
             complessità delle iniziative assunte, perseguite nel quadro di una visione proget-
             tuale  d’insieme,  funzionale  ad  un  miglior  supporto  alle  attività  delle  Procure
             Distrettuali Antimafia nel contrasto alla criminalità organizzata transfrontaliera .
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             (4) - L’incremento è rilevabile in primo luogo dai dati quantitativi complessivi degli “affari” trattati
                 (pari a 270): infatti, al cospicuo numero di rogatorie internazionali (199), si aggiungono gli
                 scambi informativi spontanei tra autorità giudiziarie straniere ed italiane agevolati dal Servizio
                 (pari a 71), in aggiunta alle altrettanto numerose iniziative per il coordinamento internazionale
                 e strategico.

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