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STUDI GIURIDICO-PROFESSIONALI



               poter sostenere che la transnazionalità costituisce connotato ricorrente della
               odierna criminalità, specie se organizzata, le cui attività presentano profili sem-
               pre più spiccatamente imprenditoriali, proiettate in una dimensione transbor-
               ders.  Se  ciò  può  certamente  affermarsi  per  quanto  concerne  il  contesto
               dell’Unione europea, la tesi può fondatamente estendersi ad una dimensione
               planetaria .
                         (1)
                    L’espansione delle attività illecite oltre i confini nazionali, che l’espressione
               globalizzazione del crimine sintetizza, è un elemento che sempre più emerge
               nella  pratica  investigativa  quotidiana  che  conferma  quanto  era  stato  a  suo
               tempo già evidenziato nell’ultimo Piano d’azione dell’Unione europea in mate-
               ria di prevenzione e controllo della criminalità organizzata per l’inizio del nuovo
               millennio , in cui venne opportunamente posto l’accento sul carattere dinami-
                        (2)
               co dei gruppi criminali, che spesso formano partenariati all’interno e all’esterno
               del territorio europeo .
                                    (3)
                    Rilevanti mutamenti politico-istituzionali e lo sviluppo delle tecnologie
               nel settore delle comunicazioni hanno contribuito all’affermarsi di condizio-
               ni favorevoli a tale esito: il venir meno delle frontiere interne tra gli Stati
               membri nel contesto dell’UE e dei relativi controlli, unitamente alla piena
               libertà di circolazione nell’area Schengen, la liberalizzazione dei mercati e la
               rivoluzione prodotta da Internet, tuttora in atto, hanno rappresentato non
               solo una grande opportunità di sviluppo per i cittadini, ma anche un’occasio-
               ne formidabile per l’espansione del crimine, in un ambito proiettato oltre i
               confini nazionali.


               (1) - La categoria del delitto transnazionale ha oggi una sua definizione normativa - invero assai
                   ampia - contenuta all’art. 3 della Convenzione delle Nazioni Unite sul crimine organizzato
                   del dicembre del 2000, ratificata dall’Italia, unitamente ai suoi tre protocolli, con la legge
                   n. 146 del 16 marzo 2006 (pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 85 dell’11 aprile 2006 -
                   S.O. n. 91).
               (2) - Il Piano è pubblicato in GUCE, 3 Maggio 2000, n. c/124/1 ss.
               (3) - Per il riferimento ad un contesto geopolitico più ampio, non limitato all’Unione europea, si
                   veda la Raccomandazione del 19 settembre 2001, n. (2001) 11, del Comitato dei Ministri del
                   Consiglio d’Europa, in cui è stato sottolineato che “la criminalità organizzata rappresenta, con
                   il suo potere economico, le sue connessioni transnazionali e le sue sofisticate tecniche e meto-
                   dologie, una rilevante minaccia per la collettività, lo Stato di diritto e la democrazia, cui gli Stati
                   devono reagire con una strategia comune”.

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