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STUDI GIURIDICO-PROFESSIONALI



                    Pinel aveva individuato uno dei nuclei centrali della psicopatia: l’abnormità
               delle emozioni - totalmente mancanti quelle verso il prossimo - che costituivano
               una struttura affettiva alienata, ma non esternamente apprezzabile per via del-
               l’assenza  di  manifestazioni  parossistiche.  Pinel,  cioè,  non  avrebbe  percepito
               alcunchè di questi specifici individui se essi non avessero commesso dei crimini,
               così ritrovandosi ristretti alla Salpètriére, a sua disposizione.
                    La manie sans delire scontornata da Pinel afferiva quindi una configurazione
               in cui l’individuo, senza rimorsi o sensi di colpa, perveniva al soddisfacimento
               di desideri e passioni, anche in dispregio del prossimo. Ma erano soggetti abili
               nel convincere, anche affabili, concentrati nel non farsi trovare in errore, tanto
               abili che Pinel li definì anche “foux raissonante”, folli ragionanti, sebbene il ter-
               mine poi confluirà nei disturbi ossessivo-compulsivi. Quindi una follia di senti-
               menti, emozioni ed azioni, senza l’incoerenza ed il delirio del pazzo.
                    Per l’epoca fu un novità. Si dovette convenire, quindi, che non necessaria-
               mente alla abnormità affettiva, cioè emozionale, morale, si accompagnavano
               disfunzioni organiche o intellettive.
                    Come ha riportato Beatrice Catini: [la manie sans delire] ha dato luogo a quel-
               lo che potremmo chiamare lo scandalo della continuità tra normalità e follia” .
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                    Jean-Etienne Dominique Esquirol succedette a Pinel alla Salpètriére ere-
               ditando anche i suoi studi sulla mania senza delirio, sul conto della quale defini-
               zione, però, si poneva una domanda , così compendiabile: “Può esservi uno stato
                                                  (10)
               patologico per cui un essere umano è portato a commettere atti che la coscienza rifiuta che ven-
               gano commessi?”. Lo psichiatra si dedicò quindi alla ricerca di una episteme più
               complessa rispetto l’eredità solamente semeiotica del Pinel e si insinuò in una
               nuova definizione: monomania affettiva ed impulsiva. Lo stato mentale di Esquirol
               traeva quindi spunto dalla descrizione prodotta da Pinel ma rincorreva un altro
               nucleo centrale, più interno rispetto l’abnormità emotiva ed emozionale. La mono-
               mania affettiva di Esquirol impattava la volizione, cioè la volontà dell’individuo


               (9)  - B. CATINI citando M. GALZIGNA, “Gli infortuni della libertà”, in É.-J. GEORGET, “Discussion
                    médico-légal sur la folie ou aliénation mentale, suivie de l’examen du procès criminel d’Henriette
                    Cornier, et de plusieurs autres procès dans lesquels cette malàdie a été alléguée comme moyen de
                    défense”, Paris, Chez Migneret, 1826.
               (10) -ESQUIROL, “De maladies mentales”, Bailliere, Parigi, 1838.

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