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LA PERSONALITÀ PSICOPATICA. VIAGGIO NEL MALE TRA VALUTAZIONE CLINICA,
DILEMMA MORALE E PROTEZIONE SOCIALE
con lettere e proposte di amicizia. Il compagno di cella era Richard Ramirez,
noto alle cronache giudiziarie come The Nigh Stalker, il cacciatore della notte , o El
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matador, condannato alla pena di morte per 13 omicidi, 5 tentati omicidi, 11 vio-
lenze sessuali, e una sfilza di altri reati minori. Ramirez non arriverà alla esecu-
zione capitale perché morirà, nel 2013, per leucemia.
Ramirez è stato uno dei più spietati assassini seriali degli Stati Uniti: iniziò
la sua carriera criminale come ladruncolo in abitazioni, in cui entrava di notte,
forzando gli infissi. Una notte, in una abitazione che intendeva svaligiare, venne
sorpreso dalla insonne anziana proprietaria, che lui quasi decapitò dopo averla
ripetutamente accoltellata. In pochi mesi, dopo quel primo omicidio, Ramirez si
produsse in una sequela di omicidi efferati e violenze carnali, spesso perpetrati
durante la commissione di reati appropriativi, quasi confondendosi egli stesso in
ordine a quale fosse il suo obiettivo primario, se il furto o l’omicidio e lo stupro.
Fu infine catturato quasi casualmente da un gruppo di messicani che lo
aveva riconosciuto proprio come El matador, la cui fotografia era stata fatta pub-
blicare anche sui giornali in lingua spagnola dagli investigatori, che lo avevano
identificato per le tante impronte digitali lasciate sulle scene del crimine.
Potrebbe sembrare, la biografia criminale di Ramirez, una delle tante storie
di criminali seriali che hanno occupato - ed occuperanno ancora - le pagine dei
giornali di tutto il mondo. In effetti, ad una osservazione solamente quantitati-
va, categoriale, parrebbe così.
Si potrebbe scrivere di psicosi, cioè di una compromissione nella percezio-
ne della realtà, accompagnata da pensieri deliranti, atteso che in più occasioni
Ramirez ha afferrato il rossetto per le labbra delle vittime per disegnare strani
simboli satanici, oppure di una perversione di tipo sadico, per le modalità ese-
cutive ed efferate degli assassini e degli stupri, oppure ancora di una forma
grave di disturbo del controllo della impulsività, per il connotato d’immediatez-
za dei delitti. In senso più generale, stante la grande quantità di atti illegali com-
messi durante tutta la sua vita, si potrebbe facilmente includerlo nel disturbo
antisociale di personalità.
(1) - Nel gergo anglosassone, lo stalker - e quindi lo stalking - non ha il significato esclusivo di “perse-
cutore”, e quindi di “atto persecutorio” come lo intendiamo in Italia, bensì è più vicino a quello
lessicale di “persona che fa la posta”, da to stalk, appunto, “essere appostato”, “dare la caccia”.
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