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STUDI GIURIDICO-PROFESSIONALI
In effetti, gli psichiatri che lo esaminarono a ridosso dell’arresto cosi lo
diagnosticarono, tuttavia si soffermarono su alcuni aspetti delle loro valutazioni
peritali quando Ramirez, nel corso del processo e durante la detenzione, iniziò
a manifestarsi nella sua più naturale conformazione. Divenne un sorta di idolo
del male tra le teenagers e le donne adulte, prevalentemente ibristofile, avvantag-
giato come era anche dalla sua bellezza fisica.
“Provo tanta compassione per lui. Quando lo guardo, vedo un uomo veramente bello
che si è rovinato la vita solo perché non ha mai avuto nessuno che lo guidasse” .
(2)
Ramirez si glorificava del successo mediatico ottenuto, ricevendo e rispon-
dendo a migliaia di lettere e proposte matrimoniali. Non uno straccio di senso
di colpa o di pentimento per le tragedie umane arrecate in modo tanto efferato.
Non un rimorso. Anzi, affermava che senza i delitti che aveva commesso non
avrebbe potuto godersi tanta popolarità.
Robert Donald Hare , nel suo “Without coscience” del 1993 (tradotto in
(3)
Italia per i tipi di Astrolabio dal Prof. Vincenzo Caretti nel 2009), ben descrive
Ramirez e di come ne abbia studiato le condotte, individuate dagli altri periti,
convincendosi che al killer attagliasse perfettamente la esatta definizione di
“personalità psicopatica”.
Per descrivere una personalità psicopatica - che va subito precisato non
appartiene solamente ai delinquenti - occorre partire da lontano e spendere
qualche pagina per raccontare come le scienze della mente, nel corso dei decen-
ni, siano giunte alle attuali definizioni e classificazioni.
Va infatti assimilato un concetto fondamentale: la psicopatia ha più di un
nucleo centrale, propina un bouquet di manifestazioni prevalenti che ineriscono
molti e differenti aspetti del funzionamento psichico e socio-relazionale dell’in-
dividuo, che lo conducono a danneggiare l’altro ma non necessariamente al
delitto penale. Non sono quindi le carceri, e tantomeno gli istituti di cura psi-
chiatrica, i teatri elettivi di osservazione. Più facilmente, come scrisse Hare,
basterebbe “dare uno sguardo intorno a noi”.
(2) - Così R. HARE in Psicopatia (2009), citando C. LINEDECKER in Nigth Stalker, St. Martin Press,
New York, 1991.
(3) - Robert Donald HARE, psicopatologo canadese, professore emerito alla University of British
Columbia, è universalmente riconosciuto come il più qualificato studioso contemporaneo della
psicopatia criminale.
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