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STUDI GIURIDICO-PROFESSIONALI
persino giungendo a scoprire che il profilo genotipico maschile dell’indagato -
fino ad allora denominato “Ignoto 1 - discendeva per parte di padre da un sog-
getto deceduto anni prima .
(33)
Grazie all’analisi del DNA è stata così affermata la piena compatibilità tra
il profilo genotipico di “Ignoto 1” con quello ricavato dal campione di materiale
biologico precedentemente prelevato all’indagato in occasione di un alcool test.
Come sottolineato dalla stessa Corte di Cassazione, va osservato che il
complesso procedimento di identificazione del DNA della persona attraverso
l’utilizzo del suo profilo genetico si è articolato in tre fasi distinte.
La prima, quella della estrapolazione del profilo genetico presente sui reperti
e cioè, nel caso di specie, sui alcuni abiti della vittima; in secondo luogo, quella
della decodificazione dell’impronta genetica dell’indagato; infine, quella più com-
plessa e delicata avente ad oggetto la comparazione tra i due profili rinvenuti .
(34)
(33) - Cass. pen. sent. n. 18246/2015. Nel corso delle indagini preliminari e sulla base del materiale
biologico repertato su due indumenti della vittima - gli slip e i leggins - venivano isolate alcu-
ne tracce ematiche con profilo genotipico maschile denominato dagli investigatori “Ignoto
1”, a seguito del rinvenimento delle quali venivano acquisiti campioni di materiale biologico
di migliaia di cittadini residenti nel bergamasco dai quali veniva estrapolato DNA fino a risa-
lire ad un soggetto appartenente allo stesso ceppo familiare dell’indagato. Grazie ad ulteriori
approfondimenti si riuscì a scoprire ed accertare che il profilo genotipico di “Ignoto 1”
discendeva, per parte di padre, da un soggetto deceduto i cui due figli legittimi non erano
congruenti rispetto al predetto profilo. A questo punto, gli sforzi investigativi si concentra-
rono sulle donne originarie del paese dell’uomo deceduto ed accertato come padre fino a
quando, in seguito a numerosi e complessi confronti, si individuò la donna dalla quale discen-
deva per parte di madre il profilo genotipico appartenente ad “Ignoto 1”. La donna risultava
a sua volta madre di tre figli tra i quali proprio l’indagato, il quale era stato precedentemente
sottoposto ad alcool test con prelievo di campione di sostanza organica rimasta sul boccaglio
ed il cui profilo genotipico veniva a sua volta comparato con esito positivo con quello cor-
rispondente al profilo genotipico maschile di “Ignoto 1”. Questa straordinaria e complessa
analisi condotta in maniera estremamente precisa consentiva così, in seguito a comparazione
dei due profili genetici, di giungere alla conclusione secondo cui “Ignoto 1” fosse in realtà
proprio l’imputato, Massimo Giuseppe Bossetti.
(34) - Ibidem. Si legge, inoltre, che i risultati del procedimento attraverso il quale si giunge poi alla
identificazione del DNA dell’indagato vengono trasposti in appositi supporti documentali
nei quali “è riversata la composizione della catena genomica rilevata dall’analisi dei campioni di materiale
genetico”. I suddetti supporti, viene specificato in sentenza, generalmente riversati su appositi
file, sono stabili e non modificabili, con la conseguenza che “la comparazione genetica si risolve
nel confronto dei supporti documentali su cui sono stati registrati i profili genotipici estratti attraverso l’atti-
vità tecnica”.
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