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PRELIEVO COATTIVO E ACCERTAMENTO SU DNA UN ATTENTO E DELICATO
BILANCIAMENTO TRA TUTELA DELLA LIBERTÀ PERSONALE ED ESIGENZE DI GIUSTIZIA
umano contiene regioni che variano tra gli individui” (22) e cioè le cosiddette “regioni poli-
morifiche del DNA” che si presentano in forme differenti in ciascun individuo e
nelle quali è localizzata la “variabilità genetica interindividuale” .
(23)
Le porzioni polimorfiche del DNA, quindi, presentandosi in forme diverse
per ciascun individuo, hanno la capacità di distinguere soggetti diversi e consen-
tono di ricondurre qualsiasi traccia biologica al soggetto donatore della stessa.
La prima applicazione pratica di questa nuova tecnica di analisi in ambito
giudiziario avvenne nel 1983 in occasione dell’omicidio di una studentessa quin-
dicenne nella contea inglese del Leicestershire .
(24)
In Italia, invece, l’indagine del DNA fu adoperata per la prima volta in
ambito forense nel 1992 in occasione della strage di Capaci, nella quale persero
la vita il giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo ed i tre agenti
della scorta, Antonio Montinaro, Rocco Di Cillo e Vito Schifani. Fu proprio in
occasione di tale caso giudiziario che si utilizzò l’analisi del DNA sui mozziconi
di sigaretta lasciati sul luogo della strage da parte dei presunti attentatori e fu pro-
prio a seguito di una serie di analisi comparative sulla saliva pervenuta sulle cicche
che si giunse alla individuazione degli autori del vile attentato, riuscendo così a far
luce su “una delle più efferate stragi della storia italiana” .
(25)
Risultati sorprendenti si ottennero anche in occasione dell’omicidio
della contessa Filo della Torre (26) nel 1991 e di quello della giovane Elisa
(22) - Ibidem.
(23) - Ibidem.
(24) - Si tratta del famoso caso della studentessa Lynda Mann, nel quale, in occasione della poten-
zialità della nuova tecnica investigativa adoperata, si decise per la prima volta di prelevare un
campione biologico a circa cinquemila uomini residenti nella contea, senza purtroppo indi-
viduare il profilo genetico dell’autore del reato.
(25) - A. IACOBELLI, op. cit.
(26) - Il corpo della contessa viene rinvenuto con il collo completamente avvolto da un lenzuolo nella
camera da letto nella sua villa dell’Olgiata. In un primo momento, le indagini non conducono a
nessun esito e solo alcuni anni dopo, precisamente nel 2010, il RIS di Roma viene incaricato, alla
luce delle nuove tecniche investigative, di effettuare una serie di accertamenti genetici e dattilo-
scopici. Le indagini scientifiche si concentrano così su una serie di tracce ematiche rinvenute sul
lenzuolo che avvolgeva il collo della donna e sul Rolex indossato dalla stessa. Terminati gli accer-
tamenti biologici, viene arrestato e poi condannato il domestico filippino già indagato all’epoca
dei fatti, il cui profilo genetico era perfettamente corrispondente con quello ricavato dalle tracce
ematiche rinvenute sul corpo della contessa, da I carabinieri nelle investigazioni scientifiche, op. cit.
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