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STUDI GIURIDICO-PROFESSIONALI
Sta di fatto che nella vicenda reggiana è come se si fossero definite, per il
“mito emiliano”, delle aree a giurisdizione limitata, in grado di tenere in equili-
brio la realtà e il mito. L’area dell’antimafia, ad esempio, circoscritta alla lotta da
condurre ai clan nelle regioni meridionali: non solo i gemellaggi nelle scuole ma
anche la generosa azione di sostegno dello stesso mondo cooperativo alle
imprese nate sui beni confiscati. Oppure l’area della partecipazione civile, patri-
monio di esigue minoranze proprio sulla questione della legalità/criminalità e
invece patrimonio diffuso e condiviso sui temi della pace, del razzismo o della
Resistenza.
Come si può capire lo studio ha davvero incontrato, senza suo merito, una
realtà esemplare. Su cui la ricerca ha l’obbligo di individuare ed esplicitare tutti
gli interrogativi possibili. Sapendo che le risposte a volte sono semplici, altre
volte chiedono l’attivazione di strumenti e categorie interpretative straordina-
riamente sfumate e complesse.
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