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STUDI GIURIDICO-PROFESSIONALI
Piuttosto, secondo tradizione, l’attività mafiosa all’interno dei settori chia-
ve dell’edilizia e degli autotrasporti si sviluppa trovando sponde e sostegno in
un efficiente sistema di relazioni con il mondo politico locale, in grado di garan-
tire appalti pubblici, facilitare procedure di sub-appalto e attuare politiche di
governo del territorio favorevoli alle imprese collegate ai clan. È esattamente
questo, d’altronde, lo scenario alla base del provvedimento di scioglimento del
comune di Brescello, sancito con decreto del Presidente della Repubblica nel-
l’aprile del 2016 e poi confermato dal TAR del Lazio l’anno successivo .
(49)
La presenza di un comune sciolto per infiltrazioni mafiose, il primo nella
regione Emilia-Romagna, rappresenta ad oggi l’emblema della avanzata mafiosa
nonché della sua risalente sottovalutazione. Lo stesso provvedimento di indagine
relativo al comune di Finale Emilia, avviato in parallelo a quello di Brescello, pur
non essendosi concluso con uno scioglimento, ha comunque portato a rilevare
preoccupanti interferenze da parte della ‘ndrangheta nell’azione dell’amministra-
zione . Numerosi sono gli episodi, in parte ancora in corso di accertamento, che
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sembrano accreditare infiltrazioni non episodiche nell’ambito politico-istituzionale.
Tentativi di condizionamento, ancora al vaglio degli inquirenti, avrebbero infatti
riguardato svariate competizioni elettorali nelle provincie di Parma e Reggio
Emilia. Tra queste, l’elezione del sindaco di Salsomaggiore Terme del 2006, di
Parma del 2007, di Bibbiano (RE) del 2009, di Brescello (RE) del 2009, di Sala
Baganza (PR) del 2011, ancora di Parma nel 2012 e del primo cittadino di
Campegine (RE) nel 2012. Sempre allo scopo di convogliare le preferenze su can-
didati ritenuti favorevoli alle attività della cosca cutrese in cambio di utilità future .
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Quel che se ne può dedurre è dunque che il clan Grande Aracri ha dato
segno di sapere interloquire con diversi segmenti della politica locale, servendo-
si anche dei mezzi di comunicazione emiliani e nazionali, per perorare la pro-
pria causa e offrire alla comunità locale una immagine di sé rassicurante, certo
lontana da quella ormai tratteggiata dagli inquirenti negli atti giudiziari.
(49) - Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo, Relazione annuale sulle attività svolte dal
Procuratore nazionale e dalla Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo nonché sulle dinamiche e stra-
tegie della criminalità organizzata di tipo mafioso, 2017, pag. 510.
(50) - Ibidem, pag. 24.
(51) - Tribunale di Bologna, ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di Aiello -
Giuseppe+202, Gip Alberto Ziroldi, 15 gennaio 2015, pag. 12.
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