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L’AFFAIRE WEIL. IL «TERZO UOMO» DELL’AFFAIRE DREYFUS


                  L’impiegato era il figlio di Zadoc Kahn, ma il padre non volle ammettere
             l’evidenza e gli impose di tacere . a rimetterci fu in realtà Picquart: convinto
                                           (137)
             che fosse stato lui a divulgare il bordereau, il ministro lo mandò in missione
             nell’Est della Francia e il 16 novembre la sezione statistica passò sotto la dire-
             zione interinale di Henry.
                  Tre giorni prima, il 13, era stato Weil a chiamare Esterhazy. insieme ai soli-
             ti biglietti anonimi di insulti a base di «sale juif, on te fera …» , gli era arrivata
                                                                       (138)
             una  lettera,  imbucata  alla  posta  di  rue  Danton  (6e  arr )  e  firmata
                                                                            t
             «Commandant Pierre», con l’avviso che il deputato nazionalista andré Castelin
             (1853-1912) intendeva denunciarli entrambi in parlamento come complici di
             Dreyfus. il ‘conte’, che aveva ricevuto analoga lettera, lo convinse che bisogna-
             va prevenirlo per evitare uno scandalo e che occorreva far intervenire i loro
             amici  parlamentari,  il  deputato  della  marna  adrien  Lannes  de  montebello
             (1851-1935), un repubblicano progressista membro della commissione parla-
             mentare  dell’esercito,  e  il  conservatore  Jules  roche  (1841-1923),  capo  della
             Lega  dei  contribuenti  contrari  all’introduzione  dell’imposta  sul  reddito , i
                                                                                    (139)
             quali consegnarono la lettera al ministro Billot.
                  Le  cose  andarono  come  assicurato  dal  ‘conte’:  la  temuta  interpellanza
             ebbe luogo il 18, ma Castelin non citò Esterhazy e confuse intenzionalmente
             Weil con Émile Weyl (1838-1899), un ufficiale di marina, zio di una cognata di
             Dreyfus, che su Yacht del 22 settembre 1894 aveva pubblicato dettagli sui pre-
             parativi della spedizione del madagascar; così tutto si concluse con un generico
             ordine del giorno .
                             (140)
             (137) - rEiNaCH, op. cit., pagg. 435-36. Unica fonte sulla reazione di Zadoc Kahn alla rivelazione
                  ricevuta dal figlio è lo stesso reinach (pag. 435 nt. 2: «J’ai contrôlé et complété le récit» del-
                  l’avv. Cohen, pubblicato da Sevérine nella Fronde del 1° luglio 1899).
             (138)- Deposizione Weil, 9 maggio 1904, pag. 327.
             (139)- Mémoire de Picquart du 16 mai 1899; Cass., dép. Weil, 1, 309; dép. Picquart, 1, 171; 2, 210;
                  enquête Bertulus. dép. Esterhazy, 2, 257, 275. Cit. in Desachy, op. cit., 65. Dutrait-Croizon,
                  Joseph Reinach Historien, cit., pagg. 472-473. read, The Affair Dreyfus, cit., pagg. 173-174.
             (140) - Cass., 1. 161. Weyl, autore di innumerevoli articoli e saggi (v. ad es. La flotte de guerre et les arse-
                  naux, Paris, Plon, 1894), querelò invano i giornali che lo avevano accusato: La Nouvelle Revue
                  fu assolta e lui condannato alle spese, mentre La Libre Parole fu condannata a un’ammenda
                  di 100 franchi e a un risarcimento di …25! (Almanach de la Libre Parole pour le 1896, pagg.
                  113-118).

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