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TRIBUNA DI STORIA MILITARE
Tuareg sulla strada di Gat, mentre cercava di incontrare il mahdi per concorda-
re un’azione comune contro l’inghilterra .
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ignorava però che nel marzo 1896 il colonnello Picquart, succeduto il 1°
luglio 1895 a Sandherr a capo della sezione statistica, aveva rinvenuto il famoso
messaggio di Schwartzkoppen a Esterhazy (il Petit bleu).
inizialmente Picquart non lo mise in rapporto col Bordereau: semplicemen-
te pensò di aver scoperto un secondo traditore. i primi dubbi gli vennero in giu-
gno, quando l’addetto militare francese a Berlino, conte Camille-Louis de
Foucauld de Pontbriand (1852-1914), gli riferì una conversazione avuta con
richard Cuers, un agente del Tiergarten (il controspionaggio tedesco) che face-
va il doppio gioco, il quale sosteneva che l’unico ufficiale francese al soldo del
servizio segreto tedesco era un maggiore di fanteria che aveva fornito alcuni
fogli tratti dalle lezioni alla «scuola di tiro» di Châlons .
(122)
Picquart incaricò allora Henry di concordare l’escussione di Cuers in ter-
ritorio neutrale, ed Henry si precipitò ad avvisare Esterhazy di stare in guardia.
L’incallito giocatore d’azzardo rilanciò temerariamente, presentandosi in modo
ostentato all’ambasciata tedesca per richiedere un passaporto per il comandante
del suo reggimento e orchestrando una vera e propria campagna politica per
farsi trasferire dal servizio di linea, dove non aveva alcuna possibilità di essere
valutato per l’avanzamento a tenente colonnello, e assegnare allo stato maggio-
re, alla direzione di fanteria o magari proprio alla sezione statistica. Weil ebbe la
dabbenaggine di prestarsi al gioco, e il 29 luglio scrisse al capo di gabinetto di
(121) - i suoi funerali, a Parigi, occasionarono una manifestazione antibritannica e antisemita e le
circostanze della sua morte accreditarono la tesi di un complotto ordito all’interno dello
stesso governo francese (Félicien Pascal, L’assassinat de Morès: Un crime d’état. Paris, Hardy &
Bernard, 1902. Almanach de la Libre Parole, 1897, pagg. 41-46, 85-95, 117-118; 1898, pagg.
108-112). “Le marquis de morès” si chiamava in realtà antonio amedeo maria Vincenzo
manca di Vallombrosa, in seguito noto come marchese di mores e montemaggiore. Nato
nel 1858, aveva frequentato l’accademia militare nello stesso corso del futuro maresciallo
Philippe Pétain. Nel 1888 aveva però lasciato l’esercito per dedicarsi a una megalomane e
disastrosa impresa nelle Badlands del North Dakota, seguita da una maldestra missione
diplomatica nel Tonchino in cui aveva cercato di contrapporre un progetto di sviluppo fer-
roviario alternativo a quelli inglesi [Jerome Tweton, The Marquis de Morès: Dakota capitalist,
French nationalist, North Dakota institute for regional Studies, 1972].
(122) - Joseph JaCoBS (1854-1916), nell’eccellente voce «Dreyfus case (“L’affaire Dreyfus”)» della
Jewish Encyclopedia, New York, Funk & Wagnalls Company, iV (aggiornata al 1925).
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