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L’AFFAIRE WEIL. IL «TERZO UOMO» DELL’AFFAIRE DREYFUS


                  intanto la dilazione concessa a Esterhazy era scaduta e nel febbraio 1893
             dovette presentarsi a rouen. E si può supporre una sua manovra dietro il nuovo
             attacco sferrato proprio allora contro Weil dal solito morès, che durante una
             conferenza tenuta il 28 febbraio 1893 a Saint mihiel tornò ad accusarlo di cir-
             convenzione e spionaggio . anche in mancanza di una querela da parte di
                                      (101)
             Weil, accuse tanto gravi avrebbero meritato l’apertura di un’indagine e l’escus-
             sione di morès. invece innescarono una semplice indagine ministeriale nei con-
             fronti di Weil, che, secondo la sua versione, si concluse col suo trasferimento
             dal servizio di Sm a quello ippico. offeso, a suo dire, di veder così ripagati
             vent’anni  di  servizio  gratuito,  Weil  dette  nuovamente  le  dimissioni,  stavolta
             definitive . Fece inoltre ricorso ad Esterhazy per far cessare il linciaggio della
                     (102)
             Libre Parole, contraendo il debito di «reconnaissance» al quale accennò, ripetu-
             tamente e in toni enfatici, in varie incaute lettere, che gli fu contestato undici
             anni dopo in Cassazione (103)  e che Esterhazy non aveva intanto mancato di sfrut-
             tare prima con estorsioni e poi per atteggiarsi a perseguitato davanti alla favo-
             revole giuria di rennes:
                  «C’est Weil, mon camarade d’enfance, à qui j’ai rendu de services, celui
             qui, quand j’étais heureux et honoré, était trop fier de se montrer avec moi; Weil
             qui a au ministère de la Guerre un dossier que je connais, contre lequel je l’ai
             toujours défendu; Weil, pour qui j’ai failli mettre deux fois l’épée à la main: Weil
             que, sur ses appels pressants, j’ai arraché, suant la peur, des mains de mon ami

             (101)- Affaire Dreyfus: La révision du procès de Rennes. Enquête de la Chambre criminelle de la Cour de
                  Cassation, Ligue française pour la défense des droits de l’homme et du citoyen, 1908, Vol. 2,
                  pag. 261: «m. Weil, ayant été accusé d’espionnage plusieurs fois par le marquis de morès, a
                  dû comparaître une seconde fois devant un conseil d’enquête; il est resté en relations privées
                  des plus étroites avec le général Saussier.». Secondo la sospetta testimonianza di maurice
                  Paléologue (An intimate journal of  the Dreyfus case, Criterion Books, 1957, pag. 91), le accuse
                  di morès avrebbero provocato un intervento di Jean Casimir-Périer (1847-1907) sull’amico
                  Saussier per convincerlo ad allontanare Weil. Casimir-Périer era nel 1893 presidente della
                  Camera. il 3 dicembre divenne primo ministro e fu eletto presidente della repubblica dopo
                  Carnot, dimettendosi sei mesi dopo.
             (102) - Deposizione Weil 9 maggio, cit., pagg. 318-319. Nell’Annuaire de l’Armée française pour le 1895 l’in-
                  dice dei nomi reca (pag. 1569) un «Weil (m.H.), Inf. T., pag. 967». in quella pagina figura però
                  soltanto  un  «Weil  (S.)»  «capitaine  à  la  suite  pour  différents  services»  del  52e  r.  i.  T.  di
                  Chaumont, e per giunta è l’unico senza il simbolo della LH., il che sembra escludere un refuso.
             (103) - Deposizione Weil 9 maggio, cit., pagg. 320, 322 e 326.

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