Page 231 - Rassegna 2017-3
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L’AFFAIRE WEIL. IL «TERZO UOMO» DELL’AFFAIRE DREYFUS


             Billot,  preannunciandogli  un’iniziativa  bipartisan  di  vari  deputati  in  pro  di
             Esterhazy .
                      (123)
                  il 5 agosto, dopo aver accompagnato Henry e il capitano alsaziano Lauth,
             interprete di tedesco , in partenza per Basilea, Picquart incontrò alla stazione
                                (124)
             il  capo  di  SmG  generale  raoul-François-Charles  Le  mouton  de  Boisdeffre
             (1839-1919) e gli accennò i suoi sospetti . Boisdeffre, evidentemente spaven-
                                                   (125)
             tato da possibili conseguenze personali per il suo ruolo nella macchinazione
             contro Dreyfus, lo rimproverò per non aver seguito la via gerarchica rivolgen-
             dosi  direttamente  a  lui  anziché  al  sottocapo  di  Sm  [Charles-arthur  Gonse,
             1836-1917] e così fu tramite quest’ultimo che Picquart informò il nuovo mini-
             stro, generale Jean-Baptiste Billot (1828-1907), il quale, altro cuor di leone, gli
             ordinò di continuare l’inchiesta con la massima discrezione. Boisdeffre aggiun-
             se, eventualmente, di allontanare Esterhazy senza nuovi clamori giudiziari, e di
             tenere accuratamente separata questa inchiesta dal caso Dreyfus.
                  Henry e Lauth incontrarono Cuers a Basilea il 6 (o 7) agosto: lo scarno
             verbale, redatto da Lauth, diceva che il traditore era «un commandant français
             … de famille autrichienne»: particolare che non si adattava a Esterhazy, di fami-
             glia  francese  e  casomai  ungherese,  mentre  calzava  di  più  a  Weil,  che  aveva
             moglie viennese e mamma di Budapest. Tre anni dopo Cuers accusò Henry di
             averlo subornato, assumendo un atteggiamento aggressivo e minaccioso per
             dissuaderlo dal tirare in ballo Esterhazy .
                                                   (126)

             (123) - Lettera comunicatami cortesemente da Philippe oriol.
             (124)- Jules-maximilien LaUTH (1858-1943). Era lui a curare la continuazione degli annuari L’État
                  militaire des principales puissances étrangères au printemps de 1894. Allemagne, Angleterre, Autriche-
                  Hongrie, Belgique, Espagne, Italie, Russie, Suisse iniziata dal capitano e poi generale Frédéric Paul
                  Sidney rau (1841-1924). Dopo l’arresto e il “suicidio’ di Henry prese le distanze dal suo
                  diretto superiore, ma accompagnò la vedova nella sua drammatica deposizione a rennes, e
                  forse su questa debole base il fantasioso maurice Paléologue lo spacciò per «amante» della
                  signora. Durante la grande guerra comandò un reggimento di fanteria.
             (125)- DUTraiT-CroiZoN, Joseph Reinach Historien, cit., pagg. 416-417.
             (126)- Cuers lo scrisse il 17 luglio 1899 al redattore del Gaulois Jules Cornély (1847-1907), citata da
                  reinach, Histoire de l’Affaire Dreyfus, ii Esterhazy, Paris, 1908, pag. 279. Bredin, op. cit., pag.
                  210. Questo episodio è molto enfatizzato nel romanzo di robert Harris, An Officer and A
                  Spy, Hutchinson, 2013 (L’Ufficiale e la spia, mondadori, 2014), da cui roman Polanski voleva
                  trarre un film.

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