Page 22 - Rassegna 2017-3
P. 22
STUDI GIURIDICO-PROFESSIONALI
Il processo di integrazione della ‘ndrangheta nel tessuto economico reg-
giano si è dunque evoluto nel tempo. In particolare alle imprese cutresi si sono
affiancate in veste di interlocutrici del clan alcune imprese di origine emiliana, i
cui contatti con la cosca sono stati ben documentati dalle Forze dell’ordine e
dalla magistratura. La rete di contatti tra questi due mondi registra ripetutamen-
te un ruolo attivo e consapevole da parte dell’imprenditoria “legale”, sia essa di
origine calabrese o reggiana. Talvolta sono stati gli stessi imprenditori a ricerca-
re il supporto del clan (e non il contrario), laddove necessitavano di particolari
prestazioni che solo l’interlocutore mafioso era in grado di garantire. Si pensi,
ad esempio -e classicamente- al servizio di protezione, alla riscossione più effi-
cace di un credito oppure a un più agevole accesso ai finanziamenti. In certi
casi, come sottolineato da Santoro e Solaroli, il processo di integrazione econo-
mica della ‘ndrangheta nella regione è stato agevolato dai cosiddetti “uomini
cerniera”: mediatori (commercialisti, giornalisti…) che, sfruttando la propria
professione, sono divenuti preziosi alleati della cosca localmente dominante .
(39)
Dagli atti giudiziari delle principali inchieste emerge peraltro una copiosa
quantità di imprenditori alla ricerca dei servizi del clan. Si tratta di soggetti dalla
consapevolezza mutevole, i quali - anche quando consci della provenienza
“mafiosa” dei propri interlocutori - ne sottovalutano spesso la portata crimina-
le. Essi agiscono per calcolo, quando ritengono che l’alleanza con l’impresa
mafiosa possa garantire una serie di vantaggi di tipo competitivo. Oppure per
bisogno, nel caso in cui, ad esempio, necessitino di liquidità che le banche, spe-
cialmente in un periodo di crisi, si rifiutino di erogare. Talora per paura, motiva-
zione imputabile soprattutto agli imprenditori più “consapevoli”, ossia ben
coscienti delle possibili ritorsioni da parte degli esponenti della cosca . Ciò
(40)
spiega perché una quota significativa di coloro che fanno affari con le imprese
di ‘ndrangheta sia costituita da imprenditori di origine emiliana, alla guida di
aziende reggiane ma anche di aziende parmensi o modenesi, spesso colpite
dalle interdittive antimafia applicate dalle prefetture competenti.
(39) - Marco SANTORO, Marco SOLAROLI, Una mafia che ci rassomiglia? Capitale mafioso e risonanza cul-
turale nell’espansione della criminalità organizzata in Emilia-Romagna, paper presentato al convegno
SISEC, Università La Sapienza di Roma, gennaio 2017.
(40) - Nando DALLA CHIESA, L’impresa mafiosa. Tra capitalismo violento e controllo sociale, Cavallotti
University Press, Milano, 2012.
20